Sono cinque le denunce depositate al Dicastero della Dottrina della Fede da presunte vittime dell'ex padre gesuita Marko Rupnik, prete sloveno, teologo, mosaicista e predicatore, direttore dell’Atelier Centro Aletti di Roma, denunciato nel dicembre 2022 per abusi che sarebbero stati perpetrati su diverse donne, suore e laiche, alcuni anni fa.
Sul caso è in corso un’indagine da parte del Dicastero della Dottrina della Fede e nell'ottobre scorso, Papa Francesco, dopo aver ricevuto alcune delle donne che avevano denunciato gli abusi, con una decisione inattesa aveva disposto una speciale deroga alle norme sulla prescrizione, “per consentire lo svolgimento di un processo”, riaprendo di fatto il caso.
Lo scorso a dicembre a Lubiana era anche arrivato alle suore della Comunità di Loyola, un decreto di scioglimento entro un anno, in seguito alle accuse di ex suore, secondo cui padre Rupnik avrebbe abusato di loro, mentalmente e fisicamente, fra il 1992 e il 1993
Ora testimonianze di presunti abusi subiti, a quanto riporta l’agenzia Ansa, sarebbero state depositate dall'avvocato delle donne vittime: due sono già note, altre tre non ancora conosciute.
Rupnik, espulso dall’Ordine dei Gesuiti per non ha aver rispettato le disposizioni della Compagnia di Gesù dopo le accuse, è stato intanto accolto come sacerdote nella diocesi di Capodistria, dopo aver inviato una lettera monsignor Jurij Bizjak, vescovo di Capodistria, in cui chiedeva di essere accolto “ad experimentum”. Una richiesta avallata, dopo non pochi dubbi, anche grazie al parere del nunzio apostolico in Slovenia, monsignor Jean-Marie Speich, che avrebbe sottolineato come al momento non ci siano condanne a carico di Rupnik.
Alessandro Martegani