Anche grazie all’imprevisto, non determinante, durante la mozione di sfiducia in corso alla Camera di stato causato dall’assenza di due deputati della Sinistra, Levica di esprimere il proprio voto siccome risultati postivi al coronavirus, Dikaučič è riuscito a spuntarla. I proponenti non sono riusciti ad ottenere i 46 vori necessari per l’esonero del Minsitro. “Riteniamo costituzionalmente controverso non fare votare due deputati che hanno delle posizioni chiare sul destino del Ministro Dikaučič, ha detto Vatovec” annunciando che tenterà di far slittare il voto a giovedì. Il Presidente della Camera, Igor Zorčič dopo una breve consultazione con i capigruppo ha però deciso che la votazione non subirà modifiche. I voti incassati dal Ministro sono arrivati dalle file del suo partito, l’SMC e dal Partito Democratico, mentre astenuti i parlamentari dalle file di Nuova Slovena, partner di coalizione e astenuti due deputati dei pensionati, Desus, mentre favorevole Hršak il quale aveva espresso diversi dubbi sull’operato del Ministro. Assenti i due deputati delle minoranze, italiane e ungherese come anche tutti il gruppo parlamentare del Partito Nazionale. A riguarda Maša Kociper del Sab ha evidenziato che il problema potrebbe ripetersi in futuro con il drastico aumento dei casi in Slovenia. I parlamentari potrebbero votare “a distanza”, ha detto la Kociper ma solamente con la proclamazione dello stato di epidemia, a proposito è stato lanciato un invito in questo senso al governo. Il dibattito è durato complessivamente 10 ore, definito “di basso livello” dallo stesso Ministro Dikaučič ribadendo è stato preso di mira non per il lavoro svolto ma perché facente parte del governo Janša.
Dionizij Botter