I datori di lavoro dovranno adottare la modifica alla legge entro la metà di novembre, in caso contrario andranno incontro a sanzioni. "Le ferie sono destinate ai dipendenti affinché si riposino e si disconnettano dal lavoro almeno una volta all'anno. Nella prassi, però, capita di frequente che rispondano a messaggi, e-mail e chiamate anche in questo periodo. Di conseguenza, escono dalle ferie ugualmente esauriti, stressati e sotto pressione, la costante reperibilità incide in maniera negativa anche sui rapporti personali e sulla salute mentale dei lavoratori", rileva il Ministero. Il rapporto prende spunto dalle considerazioni del segretario di stato Dan Juvan, tra i promotori dell'emendamento che impone alle aziende di adottare misure in collaborazione con i dipendenti per garantire il diritto di non essere costantemente reperibile, di non rispondere alle comunicazioni di lavoro durante il periodo di riposo, senza che questo comprometta la sua situazione lavorativa. Secondo il Ministero, la Slovenia è uno dei primi paesi a stabilire per legge questo diritto. Significa che il datore di lavoro deve garantire il necessario tempo libero al dipendente, ciò riguarda il periodo di riposo giornaliero o settimanale, l'utilizzo delle ferie annuali o altre assenze giustificate dal lavoro. La modifica alla legge prevede che le misure adottate dall'azienda siano contemplate anche da un contratto collettivo a livello di comparto lavorativo, se necessario anche ristretto a un singolo livello. Il Ministero del Lavoro ha fornito alcuni esempi di buona prassi nel garantire un giusto equilibrio tra lavoro e tempo libero. Ha citato tra l'altro la politica adottata dal colosso automobilistico tedesco Volkswagen: 30 minuti dopo la conclusione del turno di lavoro viene staccato l'accesso alla posta elettronica del dipendente, la connessione viene riattivata mezz'ora prima del turno successivo.
Delio Dessardo