Il problema ora sarà quello di convincere un numero sufficiente di sloveni a vaccinarsi. Gli interpellati dicono di fidarsi del parere degli esperti, ma sono meno della metà quelli che confidano nell’Istituto nazionale di Sanità, il 20% quelli che credono al governo e sono pochi di più quelli che confidano nei mass-media.
Dalle rilevazioni quindi emergono più dubbi che certezze, anche se negli studi medici, in giro per il paese, non mancano le prenotazioni di coloro che intendono vaccinarsi non appena sarà il loro turno.
L’appello a farlo viene anche dal deputato della Comunità nazionale italiana Felice Žiža. Con un passato da direttore sanitario dell’ospedale di Isola, il parlamentare consiglia di continuare ad usare la mascherina anche all’aperto e di rispettare scrupolosamente tutte le norme igieniche.
Dall’indagine emerge comunque che gran parte degli sloveni è entrato a contatto, almeno indirettamente, con il virus. L’82% degli interpellati afferma di conoscere almeno una persona che è stata contagiata, il 36% sa di qualcuno finito all’ospedale ed il 23% di persone morte a causa del covid.
Tra i provvedimenti presi dal Governo per arginare l’epidemia, per gli interpellati, il più contesto è quello che limita la libertà di movimento, seguito dalla chiusura delle scuole. Entrambi sono stati oggetto sin dall’inizio di un serrato confronto tra le forze politiche e nell’opinione pubblica.
Stefano Lusa