I rappresentanti dell'Istituto Nazionale di Geologia e dell'Agenzia per l'ambiente hanno presentato i risultati dell'analisi relative allo sversamento di circa 9 mila litri cherosene avvenuto lo scorso 25 giugno nell'incidente ferroviario di Cristoglie - Hrastovlje.
L'incidente aveva da subito creato grande preoccupazione; persisteva la reale possibilità di inficiare la qualità dell'acqua potabile attinta dal fiume Risano. Subito dopo la sciagura, ricordiamo, sono stati asportati circa 170 metri cubi di terreno e stese delle membrane protettive per evitare che l'acqua trascini in profondità l'inquinante oleoso. Successivamente sono state avviate delle trivellazioni per asportare eventuali residui oleosi che a seguito delle precipitazioni piovose avrebbero potuto raggiungere delle cavità. Il monitoraggio, anche dopo le forti piogge di novembre e dicembre, non ha rilevato contaminazioni. L'analisi delle acque prosegue con controlli giornalieri e mensili nell'area interessata. Gli esami, per altro, effettuati ogni quattro ore, hanno dato esito negativo e così l'agenzia per l'ambiente ha proposto nuove regole di monitoraggio dell'approvvigionamento idrico dei comuni costieri. I controlli ad oltranza saranno quotidiani alla fonte e periodici nelle quattro aree vicine, in base al livello dell'acqua e alla sua portata.
L'agenzia per l'ambiente, assieme alle ferrovie slovene e all'Acquedotto del Risano hanno precisato che è stata sempre garantita la sicurezza dell'acqua messa in rete e che il nuovo regime di controllo verrà introdotto alla fine di marzo. L'Acquedotto del Risano ha precisato che l'incidente finora ha causato all'impresa 800 mila euro di danni che dovranno essere risarciti dalle Ferrovie slovene. A sua volta quest'ultime lamentano 4 milioni di danni che dovrebbero essere saldati dalle assicurazioni, non appena sarà fatta piena luce sulla dinamica del sinistro.
Corrado Cimador