Il maestoso organo, realizzato in Svizzera 30 anni fa dal celebre organista, compositore e pianista francese Jean Guillou, verrà ricomposto e collocato nella nuova cantoria, in fase di costruzione, della Cattedrale dell'Assunta. 4 anni di lavoro, se si conta il primo sopralluogo nel 2017 alla sala concerti Tonhalle di Zurigo, che ha poi donato, tramite bando lo strumento alla Parrocchia capodistriana, fino alla sua inaugurazione solenne prevista per la primavera 2021.
Uno strumento imponente, di grande temperamento lo ha descritto il maestro organaro Andrej Dvoršak che si sta occupando, assieme ai suoi collaboratori, del suo allestimento; sarà il più grande in Slovenia e darà nuovo slancio all'attività concertistica liturgica in Cattedrale, dando vita a rassegne musicali, laboratori e masterclass, scuole estive e sarà una promozione culturale e turistica per tutto il Comune città di Capodistria. Il Comune, ha ricordato il parroco Primož Krečič ha cofinanziato i lavori di ristrutturazione e l'intero progetto verrà a costare tra i 500 e i 600 mila euro. I fondi si stanno ancora raccogliendo, ancora il parroco, anche attraverso le donazioni di privati.
Il nuovo organo sostituirà quello storico realizzato dal maestro Gaetano Callido nel 1772. Miran Bordon direttore del coro della parrocchia ci spiega che "l'organo Callido è stato smontato dall' organaro Boštjan Černe, le parti che erano originali sono state preservate, elencate, misurate, mentre le parti che sono state aggiunte principalmente nell'anno 1891 e nell'anno 1940 sono state messe da parte perché quando si farà questa ricostruzione, speriamo che verrà fatta nella chiesa di San Basso, non saranno usate perchè il Callido verrà ricostruito nel suo stile originale, come fu ordinato."
Per accogliere il nuovo organo con oltre 6 mila canne, come detto, sono stati fatti importanti interventi edilizi, scavi e la costruzione della nuova cantoria, ancora in corso. Durante i lavori sono stati rinvenuti importanti reperti archeologici tra cui anche un frammento di pluteo una lastra rettangolare in pietra risalente al sesto secolo (sul retro un'incisione di Pier Paolo Vergerio il giovane del 1548 in ricordo del fratello). Esemplari simili sono molto rari, ha detto Mojca Marjana Kovač della Soprintendenza delle belle arti di Pirano, è il primo esmpio in Slovenia nè troviamo altri a Pola, Cittanova, Ravenna e Grado. Un ritrovamento di straordinaria importanza ha detto ancora il parroco Primož, che in qualche modo conferma la leggenda che narrà che Nazario, primo vescovo di Capodistria, arrivò qui nel 524. (ld)