Foto: Immagine presa dallo schermo
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Il ministro della Sanità Danijel Bešič Loredan è intervenuto sul caso del neurochirurgo Roman Bošnjak del centro clinico di Lubiana accusato di essersi fatto pagare "in nero" 6410 euro, per operare una paziente macedone che aveva regolarmente versato 27.694 euro alla struttura ospedaliera pubblica slovena per essere operata. Il ministro ha detto che gli organismi preposti a controllare questo tipo di irregolarità stanno aspettando di ottenere tutto il materiale necessario dall'istituzione ospedaliera; e che nel caso venga confermata l’accusa, si tratterebbe di un comportamento illegittimo da parte del medico che dovrà essere sanzionato.

"Abbiamo aperto un vaso di Pandora su possibili gravi rischi di corruzione” ha aggiunto il ministro, che ha parlato anche della necessità di capire “fino a che punto il neurochirurgo abbia abusato della sua autorità e fino a che punto si tratti di un problema potenzialmente sistemico”, assicurando che se sarà necessario verranno estesi i controlli, anche per quanto riguarda il settore degli appalti. Indicazioni più particolareggiate e uniformi saranno inoltre inviate alle strutture sanitarie su come dovrebbero essere forniti i servizi sanitari a pagamento.

Il ministro ha anche detto che il suo dicastero starebbe lavorando all’armonizzazione della legge sul sistema informativo della Sanità, nonché sulla stesura dei punti base sui quali basare le modifiche strutturali relative all'Istituto per l'Assicurazione sanitaria nazionale. Un lavoro ancora in divenire, il cui risultato sarà reso noto quando sarà disponibile una prima bozza di riforma.

Per quanto riguarda la minaccia dei direttori di ospedali e centri sanitari di dimettersi se il governo non aumenterà anche a loro gli stipendi, Bešič Loredan ha dichiarato che si cercherà una soluzione con loro e con i sindacati per far fronte ad una disparità salariale frutto di contrattazioni parziali che si sono tenute in passato.

Barbara Costamagna