Foto: Radio Capodistria
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Dapprima la Sinistra (Alan Medveš) separatamente e poi congiuntamente la lista Naš kraj Il nostro territorio - Lista Gašpar Gašpar Mišič - ZZP), Skupaj Insieme (Olga Franca), SD socialdemocratici (Marjan Križman), SMC partito del centro moderno (Viktor Markežič), Oljka Ulivo (Valter Krmac), SLS partito popolare (Nevio Miklavčič; alla conferenza stampa era presente il capolista del SLS per il consiglio comunale Branko Čehovin), Dobra Država Buono Stato (Zlatko Gombar) e Akacije Acacie (Marko Brecelj) hanno pubblicamente espresso il loro sostegno, incondizionato, al candidato sindaco Aleš Bržan dell'omonima lista in vista del ballottaggio del 2 dicembre contro il sindaco uscente Boris Popovič. Al primo turno 44,6 percento per Popovič e 30,5 percento per Bržan con un'affluenza, 58,01 percento, relativamente alta rispetto al trend degli ultimi anni.

Ci unisce, ha detto il candidato sindaco Bržan, la voglia di cambiamento, del modo di lavorare, di gestione dell'amministrazione comunale, maggiore trasparenza, con rapporti fondati sul dialogo e la collaborazione. Condividiamo gli stessi ideali e gli stessi programmi che vogliamo attuare una volta eletto, ancora Bržan, e una volta formato il nuovo consiglio comunale. L'appoggio delle altre 8 liste e partiti presenti, più la Sinistra, hanno sottolineato non è stato sottoposto a condizionamenti come neppure formalizzato. Le coalizioni si faranno se necessario, ha commentato Bržan.

Siamo tutte persone di buon senso e del dialogo, ha detto Gašpar Mišič che ha chiuso al terzo posto la sua corsa alla poltrona di sindaco di Capodistria, e non vedo ostacoli affinchè quanto detto non si realizzi una volta in consiglio. Tutti i presenti hanno rivolto un accorato appello ai capodistriani a recarsi alle urne, solo con un'affluenza alta sarà possibile scalzare, dopo 16 anni, Popovič dal vertice comunale, hanno sottolineato.

I consiglieri CNI

Pur non schierandosi apertamemte per nessuno dei candidati in lizza, i consiglieri al seggio specifico in consiglio comunale uscenti hanno apprezzato l'atteggiamento positivo dimostrato in tutti questi anni dal sindaco Popovič nei confronti della componente italiana.

Alberto Scheriani ribadisce che "in questi anni abbiamo collaborato bene con Boris Popovič con risultati concreti in favore della comunità nazionale italiana e la cittadinanza tutta. Conosco l'operato del sindaco uscente, per quanto riguarda Aleš Bržan posso dire di conoscerlo solo come consigliere comunale, visto che abbiamo condiviso questa esperienza degli ultimi quattro anni."

Mario Steffè in una nota inviataci rileva "Se da una parte il sindaco uscente Boris Popovič ha visto ridimensionata l'aspettativa di essere eletto al primo turno, sembra aver conservato inalterata la consistenza del voto registrata nelle passate consultazioni elettorali. La sfida per il controcandidato Aleš Bržan, emerso nella vasta schiera dell'opposizione dovrà necessariamente trovare una larga alleanza per colmare il divario di voti e contare sul sorpasso. A mio modo di vedere si tratta di una sfida per niente scontata, con Popovič che pur partendo da un vantaggio non indifferente maturato al primo turno rischia di soffrire l'effetto dell'allargarsi di un crescente sintomo di contrarietà e critica al suo lungo operato. Personalmente ho apprezzando l'atteggiamento positivo nei confronti della componente minoritaria italiana e le decisioni prese a favore della CNI da parte del sindaco uscente e del consiglio comunale a guida della sua lista, che in questi anni hanno consentito a mio modo di vedere un rafforzamento delle posizione della CNI sul territorio, Ritengo, da quanto finora percepito, che anche il controcandidato Bržan sia favorevole a sostenere adeguatamente i bisogni specifici della CNI in ambito comunale. Ritengo tuttavia opportuno, nel rispetto delle diverse opzioni che animano il corpo elettorale cittadino, e la stessa CNI, non dichiararmi espressamente a favore di uno dei candidati in lizza, per evitare dannose speculazioni sullo schieramento dei consiglieri al seggio specifico, così come già espresso nel corso della campagna elettorale, ed attendere su posizioni neutrali il responso delle urne. Tanto più in quanto lo stesso ruolo dei consiglieri al seggio specifico impone una posizione ragionevolmente rivolta al dialogo e al pragmatico sostegno della maggioranza politica che si verrà a costituire intorno al sindaco eletto e all'interno del consiglio comunale e uno schierarsi di bandiera a favore di uno dei candidati al di fuori di tali regole potrebbe condizionare pesantemente l'esito futuro della collaborazione."

Ondina Gregorich Diabatè si affida al buon senso della gente che saprà valutare, dice, anche i cambiamenti. Cambiamenti che non sempre sono negativi, anche se molte cose positive in tutti questi anni sono state fatte. "In qualità di consigliere ho sempre votato secondo coscienza, secondo la mia testa e ho appoggiato anche proposte dell'opposizione che mi sembravano valide. E continuerò a comportarmi così, perchè l'ho promesso in campagna elettorale." (ld)