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Sono tre i candidati al seggio specifico riservato alla comunità nazionale italiana: Bruno Orlando, Maurizio Tremul e Felice Žiža. Non si è ricandidato come noto Roberto Battelli, storico rappresentante della CNI al Parlamento di Lubiana, che si appresta a chiudere la carriera di deputato. Per la comunità nazionale ungherese non si ricandida, dopo tre mandati, Laszlo Goencz; saranno in lizza Ferenc Horvath e Gabriela Sobočan.

Nell'ambito della trasmissione "Il Vaso di Pandora", primo confronto fra i candidati al seggio riservato alla comunità italiana.

I tre candidati al seggio specifico che hanno avuto modo soprattutto di presentarsi agli ascoltatori della nostra emittente e affrontare alcuni dei temi che saranno al centro della campagna elettorale. Molti punti in comune tra Orlando, Tremul e Žiža (che elenchiamo in ordine alfabetico) attivi nella vita sociale e culturale delle rispettive comunità sin dall'infanzia e poi in età adulta a ricoprire incarichi istituzionali di vario genere sempre all'interno della minoranza italiana e non solo, come ad esempio il dottor Žiža chirurgo e attalmente direttore sanitario dell'Ospedale generale di Isola.

Esperienze maturate ed accumulate negli anni nelle rispettive professioni che saranno messe a disposizione dei connazionali per tutelare i diritti della comunità nazionale a Lubiana una volta eletti in Parlamento. Dialogo e lavoro di squadra negli interessi della CNI le parole d'ordine. Tremul e Orlando hanno ricordato il loro impegno politico in senso a livello locale e di Unione italiana negli anni difficili della transizione agli inizi degli anni 90 e le battaglie portate avanti per l'unitarietà della minoranza e il rispetto de simboli della CNI. Tra i temi della prossima campagna elettorale è stata ricordata la legge sugli elenchi elettorali, approvata nel 2013 che prevede che sia il ministero degli interni a stilare le liste e non direttamente le CAN e che ha creato non pochi malumori in senso alla CNI.

Per Bruno Orlando "gli elenchi elettorali così com'erano, prima dell'ultima modifica, erano adeguati perchè ci davano la garanzia che effettivamente a votare i nostri connazionali siano persone del luogo che sono vissute qui e conoscono bene la nostra problematica e la vicono sulla pelle." Per Maurizio Tremul "diventi italiano firmando un'autocertificazione in cui ti dichiari di nazionalità e/o di madrelinga o cultura italiana. Io credo che la modifica fatta qualche anno fa sia assolutamente antieuopea." Felice Žiža non entrando nello specifico è dell''idea che "sicuramente ci sarebbe qualcosa da cambiare. La legge del 2013 ci ha sorpassati, l'abbiamo accetata in maniera troppo passiva." (ld)