Foto: Ministero degli Esteri
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Il ministro degli Affari esteri ed europei, Tanja Fajon, ha parlato con l'omologo giordano, Ayman Safadi, degli sviluppi positivi in Medio Oriente. I due capi diplomazia hanno anche valutato la situazione attuale nella regione dopo il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e in Libano e dopo i recenti cambiamenti al potere in Siria. Lo ha riferito il Ministero degli Esteri di Lubiana. Sul tavolo anche la cooperazione bilaterale tra Slovenia e Giordania.
"La Giordania ha nuovamente ringraziato la Slovenia per tutti i passi importanti e coraggiosi che ha compiuto, compreso il riconoscimento della Palestina e la sua posizione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite", ha spiegato Fajon. "Siamo d'accordo sull'inammissibilità dello spostamento forzato dei palestinesi e dell'annessione illegale della Cisgiordania", ha aggiunto, sottolineando ancora che "la Slovenia si sta impegnando affinché l'accordo sulla tregua temporanea e lo scambio di ostaggi e prigionieri tra Israele e Hamas porti ad un cessare il fuoco permanente e alla pace nella regione".
Sia Egitto che Giordania, lo ricordiamo, hanno respinto il piano del presidente statunitense, Donald Trump, di trasferire i palestinesi nei due paesi per "ripulire" la Striscia di Gaza. Safadi ha quindi detto che la Giordania è per i giordani e la Palestina per i palestinesi.
Tanja Fajon ha anche ringraziato l'omologo giordano per l'aiuto nella consegna degli aiuti umanitari sloveni a Gaza e per il sostegno e l'ospitalità della sede dell'Agenzia Onu per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi.
Oggi, intanto, Fajon incontrerà ad Amman il re giordano Abdullah II. Visiterà il centro per i rifugiati e presso la sede dell'UNRWA incontrerà il commissario generale, Philippe Lazzarini. Nell'ambito del suo tour in Medio Oriente, Tanja Fajon si recherà anche in Libano e, probabilmente, in Siria.