Recentemente si è svolto un incontro tra il Ministro della pubblica amministrazione, Rudi Medved e l'ambasciatore della Repubblica italiana a Lubiana, Carlo Campanile. Il tema centrale dell’incontro sono state le frequenze radio nell'area di confine, il Ministro Medved ha manifestato la speranza che l'Italia concederà il consenso per l’utilizzo delle frequenze del trasmettitore di Radio Slovenia International, garantendo così anche quello di Radio Capodistria nonostante i programmi di Radio Capodistria vengono trasmessi da un altro trasmettitore e non sono al centro di una disputa diretta con l'Italia. Dall’Agenzia per le comunicazioni, Akos, la quale regola lo spettro dell’assegnazione delle frequenze, ci hanno fatto sapere che queste possono essere tolte o riassegnate su esplicita richiesta da parte dell’Rtv, oppure lo può fare la stessa Akos in base all’articolo 57 della Legge sulle Telecomunicazioni. Questo prevede la sottrazione d’ufficio delle frequenze in determinate circostanze, tra le quali spicca l’impossibilità di garantire il servizio pubblico in un altro modo. Dal ministero della pubblica amministrazione ci hanno fatto inoltre sapere che attualmente il trasmettitore sulla Zajčica, quello che trasmetteva i programmi di Radio Slovenia International è oggetto di contenzioso e non c’è alcuna correlazione con i programmi di Radio Caposidtria. Il ministero aveva parlato genericamente di Radio Koper- Capodistria, ma ora precisa che le frequenze di Radio Koper non sono in forse. Alla domanda sull’opportunità di mettere a repentaglio il futuro della frequenza 103,1 di Radio Capodistria per risolvere un contenzioso internazionale, dal Ministero ci hanno risposto in maniera vaga che la Slovenia ha l’obbligo di adempiere alle normative vigenti e di conseguenza garantire la trasmissione di Radio Capodistria nelle aree previste dalla legge. Secondo alcune interpretazioni, quest’area potrebbe essere limitata alle zone di Capodistria, Isola e Pirano, ovvero laddove vive la minoranza italiana in Slovenia. Sulla copertura del segnale lungo il confine occidentale invece, la risposta si è fatta sempre più vaga. Dal Ministero ritengono che l’area coinvolta sia soggetta a numerose controversie irrisolte che necessitano del dialogo costante a livello dei regolatori nazionali e dei Ministeri competenti.
Dionizij Botter