Secondo i dati dell'ufficio nazionale di statistica, la quantità totale di cibo sprecato in Slovenia nel 2013 ha raggiunto la cifra di circa 118.000 tonnellate, salendo poi nel 2021 a circa 143.000 tonnellate. Secondo le stime dell'ufficio di statistica, il 40% del cibo sprecato, in effetti, era commestibile, mentre circa il 60% era costituito da scarti alimentari come ossa, bucce, gusci d'uovo e simili. Nel corso del 2021 la maggior parte del cibo sprecato, il 53%, è stata prodotta dalle famiglie, mentre nel settore della ristorazione e dell'alimentazione le quantità scartate hanno raggiunto il 28%, quello nel commercio alimentare il 10% e solo il 9% nella produzione di cibo.
Al momento della proclamazione della giornata slovena contro lo spreco alimentare, il governo ha sottolineato che la quantità di cibo sprecato potrebbe essere molto inferiore se avessimo un atteggiamento diverso verso il cibo, e se ci assicurassimo che il cibo ancora commestibile non finisca tra i rifiuti. Con la sensibilizzazione e un atteggiamento corretto verso il cibo, si potrebbe ridurre o addirittura prevenire la quantità di cibo sprecato, hanno affermato presso il Ministero dell'Agricoltura, delle Foreste e dell'Alimentazione. Secondo i promotori e i sostenitori della giornata contro lo spreco alimentare, spesso non siamo consapevoli delle quantità di cibo sprecato, ma esse costituiscono una grave minaccia per l'ambiente poiché contribuiscono all'aumento delle emissioni di gas serra, alla scomparsa di specie vegetali e animali, alla degradazione del suolo e allo spreco di enormi quantità di acqua ed energia utilizzate per la sua produzione. A livello mondiale, circa un terzo di tutti i cibi prodotti per gli esseri umani viene sprecato, stiamo parlando di circa 2,3 miliardi di tonnellate l'anno, secondo il Ministero dell'Agricoltura. Un comportamento che ha anche un grande impatto sulla sicurezza alimentare.
Corrado Cimador