“Finché il popolo ucraino avrà la volontà di difendersi è nostro obbligo morale appoggiarli” lo ha affermato il premier Robert Golob intervenuto al Consiglio di sicurezza nazionale; “Non abbiamo alcun diritto di imporre al popolo ucraino la pace a qualsiasi costo” ha invece detto il Presidente della Repubblica Borut Pahor. Durante la prima riunione dello SNAV con il nuovo governo, il consiglio è stato unanime nel sottolineare che il popolo ucraino ha tutto il diritto di potersi difendere. “Al momento in Slovenia non viene percepito alcun aumento del rischio o di minacce, ma la situazione in Ucraina è critica a causa degli attacchi russi alle infrastrutture energetiche civili” ha detto il premier valutando che l’obiettivo di questi attacchi è di portare allo stremo il popolo e la volontà di difendersi. Golob ha poi precisato che la Slovenia parteciperà al programma di addestramento delle forze armate che si svolgerà al di fuori dei confini nazionali. Il Presidente della Repubblica ha inoltre detto che è di grande importanza mantenere una posizione unitaria a livello politico sull’aggressione russe ai danni dell’Ucraina “è di fondamentale rilevanza fare parte del mondo occidentale nel affrontare le sfide in materia di sicurezza, politiche ed economiche” ha detto sempre Pahor. Matej Tonin dell’NSI sulla possibilità di veder le parti al tavolo negoziale ha detto che non è affatto semplice tale scenario “se l’Ucraina smette di combatter la resa sarà inevitabile, mentre se a farlo è la Russia si potrà arrivare alla pace”, ciò avverrà secondo l’ex Ministro della difesa nel momento in cui “la Russia realizzerà che non è più in grado di avanzare sul campo”.
Dionizij Botter