Due relazioni della Corte dei conti, sull'acquisto dei computer portatili e sull'acquisto dell'immobile su Litijska, hanno fornito due assist all'opposizione per mettere sul banco degli imputati la maggioranza. Il deputato Tomaž Lisec, del Partito democratico sloveno, ha incalzato senza mezzi termini il governo, mirando alla ministra per la Trasformazione Digitale per colpire Golob. Che però, come prevedibile, ha respinto ogni accusa in merito, ha difeso la ministra, ma soprattutto ha puntato il dito contro le scelte sbagliate nello stesso campo da parte del governo Janša, accusato di aver distribuito in modo scriteriato buoni digitali. Secondo il premier, la distribuzione dei computer non procede a rilento, ma è mirata a individuare bene le categorie sociali destinatarie di questi portatili. Golob ha inoltre rivendicato l'operato del suo esecutivo per affermare che, grazie agli ottimi risultati in ambito economico così e di competenze digitali, l'opposizione può concentrarsi su temi e critiche sempreverdi, che però non hanno ragione d'essere. Il riferimento è anche all'affaire sulla Litijska, l'immobile da adibire ad aule di tribunale che ha portato alle dimissioni di Dominika Švarc Pipan e sull'orlo dell'implosione i Socialdemocratici, cui la ministra apparteneva. Su questo argomento. però, il premier non ha potuto destreggiarsi con la stessa leggerezza mostrata sul tema dei portatili. Golob, infatti, ha dovuto riconoscere che il conto politico è già stato pagato, anche se per sua stessa ammissione rimangono molte le questioni ancora in sospeso, sia pure in attesa che la relazione della Corte dei conti diventi definitiva e quindi pubblica. Il premier si è detto altresì certo che il ministro delle Finanze, secondo alcune fonti menzionato in questo rapporto, sarà in grado di fornire le necessarie spiegazioni in merito alle accuse che lo coinvolgono.
Valerio Fabbri