Il segretario di Stato presso il Ministero della Salute, Marjan Pintar, dopo aver incontrato le direzioni degli istituti sanitari della Slovenia, ha affermato che gli ospedali hanno preparato un piano per garantire l'assistenza sanitaria dopo il primo marzo, quando entreranno in vigore le sospensioni dei consensi dei medici per il lavoro straordinario. Secondo le sue parole, in caso di ulteriori inasprimenti dello sciopero, indetto dal Sindacato dei medici e dei dentisti lo scorso 15 gennaio, sarà però necessario prepararsi ad una razionalizzazione del settore, in particolare se il personale attuale non riuscisse a mantenere normalmente operativa la rete sanitaria pubblica. I provvedimenti di razionalizzazione non sono ancora stati discussi, potrebbero però includere, ad esempio, la fusione dei reparti ospedalieri, che, di conseguenza, potrebbe portare ad un trasferimento dei medici. Questi potrebbero quindi essere costretti a lavorare in un’altra località, ovvero in un'altra struttura sanitaria, ha affermato ancora Pintar.
I responsabili degli istituti sanitari della Slovenia, che hanno presentato i piani per l'organizzazione del lavoro dopo il primo marzo al Ministero della Salute, affermano comunque che l'assistenza sanitaria continua non sarà compromessa, alcuni servizi non urgenti però saranno cancellati.
Secondo il direttore sanitario dell'Ospedale generale di Isola, Tomaž Gantar, in alcuni reparti, soprattutto in quelli di pediatria e ginecologia, potrebbero essere cancellati anche dal 20% al 30% dei servizi. Nessuna preoccupazione invece per quanto riguarda il reparto di pronto soccorso.
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