La Ministra della giustizia Lilijana Kozlovič ha precisato che lo scorso 29 marzo la Camera di Stato ha approvato una legge che ha dato una base giuridica nel campo dell'amministrazione giudiziaria e di altre questioni di diritto pubblico, per permettere alle stesse istituzioni di poter operare normalmente e affrontare le questioni urgenti e inderogabili. La legge in questione ha inoltre fornito la base giuridica per salvaguardare i diritti di coloro che nel corso del blocco determinato dall'epidemia non fossero in grado di esercitare i propri diritti. Lo stesso vale per gli obblighi, perché il lockdown ha interrotto pure i termini dei procedimenti giudiziari ovvero il rispetto delle rispettive scadenze. Tuttavia, ha precisato la ministra della giustizia Lilijana Kozlovič, in questo lasso di tempo erano previste due opzioni, vale a dire una ripresa delle attività giudiziarie il primo luglio e l'altra nel momento in cui l'esecutivo avesse deciso la cessazione dell'epidemia. Avendo il governo approvato, il decreto che stabilisce la cessazione dell'epidemia, dal primo giugno, riprende quindi il normale funzionamento di tutti organi giudiziari. Abbiamo presentato una delibera al governo, accolta ieri, che prevede le istituzioni inizino a funzionare il primo giugno. La Capo dicastero della giustizia, ha precisato inoltre, i processi riprenderanno regolarmente, i termini della prescrizione, erano sospesi e riprenderanno a ricorrere regolarmente dal primo giugno. Ci saranno determinati casi giudiziari che avranno la priorità, come quelli legati all'insolvenza, magari determinati dalla crisi epidemiologica e per i quali si adotteranno eventuali proroghe. Si e' provveduto inoltre assieme all'Istituto nazionale per la salute pubblica, ad adottare tutte le misure atte a scongiurare eventuali contagi, nelle aule dei tribunali come pure nelle altre sedi, quindi è stato deciso l'obbligo di mascherine, disposta la disinfezione delle mani e della distanza di almeno 1,5 meri tra le persone. Nei tribunali inoltre le udienze saranno celebrate con una precisa scadenza l'una dall'altra. Anche i testimoni saranno chiamati uno per volta e non dovranno presentare sintomi riconducibili al Covid-19.

Corrado Cimador

Foto: AP
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