I Sindacati sanità, assistenza sanitaria e tutela sociale hanno annunciato uno sciopero per il 16 febbraio in risposta alla mancata decisione del governo di stabilire le basi per il negoziato volto ad eliminare le disparità salariali per la categoria, approvando al contempo standard e criteri per la valutazione del lavoro. Inoltre, l'esecutivo non ha affrontato questo tema alla riunione settimanale, da qui la decisione di attuare lo sciopero.
Pronta la risposta del Ministero della Salute: attualmente la sanità sta affrontando una situazione di emergenza per la nuova variante Omicron del coronavirus, ciononostante il Ministero si sta impegnando a mantenere un dialogo produttivo e costruttivo al tavolo dei negoziati con tutte le sigle sindacali.
Il Ministero del Lavoro - dal canto suo - ha detto di essersi sempre impegnato per una rapida ripresa delle trattative con i sindacati di categoria, e così sarà anche in futuro. "Riteniamo quindi che non ci sia motivo di attuare uno sciopero e speriamo che non si arriverà a tanto", ha scritto il Ministero in una nota. "A causa della sospensione delle trattative e degli scioperi, le soluzioni tanto necessarie arriveranno ancora più tardi", ha avvertito.
Secondo le prime informazioni raccolte dall'Agenzia di stampa slovena, i Sindacati dei medici e dei dentisti hanno intanto dato il via alle trattative con il governo per l'aumento degli stipendi, che riprenderanno poi lunedì. Lo ha confermato Irena Ilešič Čujovič, a capo del Sindacato della sanità e della previdenza sociale. Il valore delle basi per il negoziato è stimato intorno ai 111 milioni di euro all'anno. Secondo i punti di partenza adottati la scorsa settimana, il governo dovrebbe proporre un aumento di sei categorie salariali per medici e dentisti che potrebbero quindi raggiungere al massimo la sessantatreesima classe retributiva. A permettere l'aumento del tetto massimo di retribuzione per medici e dentisti è il decimo pacchetto di legge anti-Covid, che rimarrà in vigore fino alla fine dell'anno.
D. D., E. P.