Respinta la proposta referendaria inoltrata dall’Sds e Partito Nazionale sull’indizione del referendum che aveva come oggetto l’accordo globale sulle migrazioni, il Global Compact, formalmente ratificato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Come ricordiamo tra i 152 paesi che hanno appoggiato il patto anche la Slovenia, contrari invece cinque stati, Usa, Israele, Repubblica Ceca, Polonia e Ungheria. 12 sono stati gli astenuti tra cui l’Italia. 24 sono stati invece i paesi che non hanno votato. Gli obiettivi del patto, in tutto 23, riguardano il rafforzamento della collaborazione sul fronte internazionale per una migrazione "sicura, ordinata e regolare", scoraggiando così quella illegale. Il testo - oggetto di forti critiche da parte nazionalisti e forze anti-migranti - è stato approvato durante la conferenza intergovernativa a Marrakech. Secondo il Partito Democratico dovrebbero essere i cittadini ad esprimersi sull’argomento e sulle politiche migratorie da adottare. Secondo l’ufficio legale del parlamento il quesito referendario però non è chiaro. La domanda siete d’accordo con l’adesione della Slovenia al Global Compact che non pone distinzioni tra le migrazioni legali e quelle illegali? Non sarebbe chiara. Inoltre, sempre secondo l’ufficio legale, la Camera di Stato non ha la possibilità di prendere decisioni che hanno come oggetto l’accordo globale, ma solamente determinati contenuti. Branko Grims dell’Sds ha detto che ce ancora tempo per rinunciare all’accordo, riferendosi al caso brasiliano; mentre il Ministro degli esteri, Miro Cerar, presentando la posizione del governo, ha avvalorato la linea dell’Ufficio legale e di conseguenza ha sottolineato che il dibattito non ha alcun senso.

Dionizij Botter