È l'unica via da seguire, spiega una nota dell'ufficio presidenziale. Pahor è convinto che il dialogo e la collaborazione per superare l'emergenza sanitaria siano ad un livello troppo basso, bisognerebbe alimentarli e rafforzarli; soltanto così sarà più facile affrontare la crisi pandemica. Il capo dello stato ha ricevuto Cvetka Turk Jančigaj, una delle partecipanti ai raduni di protesta e secondo la quale le misure anti-Covid sono eccessive e in gran parte senza fondamento. Aprendo il confronto gli interlocutori hanno convenuto che è legittimo manifestare ed esprimere pubblicamente le proprie posizioni, anche se in contrasto con quelle di altri, ma che le violenze e gli eccessi sono inaccettabili. Sollecitata una intensificazione del dialogo per discutere della portata dei provvedimenti anti-Covid e per confrontare le diverse opinioni. Secondo Cvetka Turk Jančigaj le misure adottate dal governo sono sproporzionate e in gran parte senza validi motivi. Ritiene inoltre che le persone non dovrebbero essere costrette a vaccinarsi, le misure dovrebbero venir adottate tramite apposite leggi e non per decreto. Il presidente Pahor ha però ribadito che la vaccinazione è l'unico modo per uscire dall'emergenza e far rientrare la crisi sanitaria, che si manifesta con l'alto numero di ospedalizzati e di terapie intensive a causa del Covid. Replicando alle critiche dell'interlocutore circa interventi inadeguati del governo, Pahor ha nuovamente sottolineato che di fronte ad una percentuale di immunizzati ancora troppo bassa, l'azione dell'esecutivo per garantire un efficiente funzionamento della sanità pubblica è ancora essenziale. Finora il capo dello stato ha ricevuto diversi rappresentanti di iniziative civiche e movimenti che organizzano le proteste. La scorsa settimana ha incontrato Zoran Stevanović, leader del partito Resni.ca e promotore dei raduni del mercoledì.
Delio Dessardo