Riduzione del disavanzo delle finanze pubbliche al di sotto del 3% del Prodotto interno lordo, senza però rinunciare agli investimenti di importanza strategica per il progresso del paese.
E' questa la traccia della bozza di manovra che il ministro delle Finanze Boštjančič ha illustrato oggi alla stampa. Il prossimo anno dalle casse pubbliche usciranno 232 milioni in meno rispetto a quanto inizialmente previsto, per un totale di 15,2 miliardi di euro, mentre per l'anno successivo la spesa confermata sarà di poco inferiore ai 16 miliardi. Cifre che, si è affrettato a spiegare Boštjančič, sono comunque superiori di 10 punti percentuali rispetto al 2022 e di oltre il 50% rispetto al 2019, l'ultimo anno prima del coronavirus. Il ministro ha poi segnalato l'importanza di utilizzare in modo efficace tanto i fondi europei di coesione territoriale quanto quelli del piano nazionale di ripresa e resilienza, che ha subito alcuni aggiustamenti, dopo essere passato al vaglio del governo.
Confermato il finanziamento del progetto della facoltà di medicina di Lubiana, rimane invece fuori dal PNRR la costruzione di una nuova clinica infettiva a Maribor, che sarà finanziata da fondi nazionali e costruita secondo un calendario più realistico. L'esecutivo ha comunque cercato di mantenere nel piano gli investimenti che potranno essere conclusi nei tempi previsti.
Le direttrici di investimento rimangono chiare: salute, conoscenza e giovani. "Queste tre priorità emergono anche attraverso le voci di bilancio", ha sottolineato il ministro, che però non ha risposto alla domanda su quale sia la distribuzione dei fondi ai vari ministeri, anche alla luce della redistribuzione di alcune competenze e funzioni. "Non ci sono vincitori né vinti", è stata la sua risposta. La palla passa ora ai singoli ministeri, che hanno tempo fino al 22 agosto per trasmettere le proposte dei piani finanziari, per poi discutere e approvare in parlamento in autunno il documento finale di bilancio.
Valerio Fabbri