Dati alla mano gli ingressi illegali in Slovenia sono diminuiti di un quinto rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ma la decisone dell’esecutivo di prorogare le misure dei controlli è motivata principalmente dall’aumento della minaccia terroristica rappresentata dagli individui radicalizzati e dai movimenti provenienti dalle zone in conflitto in Medio Oriente. Il temporaneo ripristino dei controlli al confine da parte italiana ha praticamente determinato un effetto domino al quale hanno contribuito i conflitti russo-ucraino e la crisi in Medioriente. Secondo gli organi di sicurezza nazionali il livello di pericolo in Slovenia non è levato, si trova al terzo livello su una scala a 5. Secondi gli ultimi dati a disposizione della Polizia risulta che il numero degli attraversamenti illegali dei confini è diminuito; dall’inizio dell’anno e fino al 17 di novembre ci sono stati 43 mila 58 attraversamenti, il 18,9 per cento in meno rispetto all’anno precedente. Dall’inizio della crisi migratoria il maggiore numero di migranti entra in Slovenia dalla Croazia, mentre il numero di quelli che vengono dall’Ungheria è veramente esiguo. 41mila 863 sono stati gli ingressi dal paese che confina a sud fino al 17 di novembre. La Slovenia ha deciso di introdurre i controlli lo scorso autunno per poi prorogarli fino al 21 di dicembre; ora il governo estenderà la misura fino al 22 di giugno del prossimo anno, la misura va a seguire quanto fatto in precedenza dall’Italia, differente è invece la questione austriaca, dove il governo di Vienna ha introdotto i controlli per motivi politici nonostante le proteste slovene. I controlli vengono praticamente eseguiti da quasi un decennio. Il numero maggiore degli attraversamenti illegali è rappresentato dai cittadini siriani, il numero è di ben 13 volte superiore rispetto a quello dello scorso anno e rappresenta un terzo di tutti i passaggi illegali, seguono gli afghani e i migranti economici dalla Turchia e dall’Egitto. La Slovenia resta comunque una meta di transito, le richieste per l’ottenimento della protezione internazionale fino al mese di ottobre sono state 39 mila 837, inferiori rispetto alle 48 mila 994 dell’anno precedente. In questo momento il governo sloveno è alle prese con i negoziati per raggiungere un accordo con l'Algeria e il Marocco sul rimpatrio dei loro cittadini. Nei primi dieci mesi dell’anno ad essere maggiormente oberata è stato il distretto di Polizia di Novo Mesto dove si è verificato l’85 per cento di tutti gli ingressi irregolari nel paese.
Dionizij Botter