Il ministro della Salute, Danijel Bešič Loredan, ha rigettato le accuse secondo cui il suo Ministero starebbe riducendo la rete del servizio medico di emergenza attraverso una riorganizzazione del lavoro. Bešič Loredan ha sottolineato che la proposta, che è stata resa di dominio pubblico, è soltanto un documento di lavoro sul quale gli esperti devono ancora discutere. L'obiettivo della riorganizzazione della rete del servizio medico di emergenza è, tra l'atro, quello di dividere il lavoro dei medici di famiglia da quello nei reparti di pronto soccorso. Il Ministro ha così placato gli animi e ha puntato il dito su una delle dirigenti di un istituto, la quale sarebbe anche membro del Partito democratico e che avrebbe diffuso i documenti al pubblico, “è stato diramato un documento non ufficiale” e il Ministero valuterà la possibilità di segnalare l’accaduto alle autorità competenti. Bešič Loredan inoltre annunciato che in accordo con i medici di famiglia e quelli del pronto soccorso, sia a livello primario che riguarda le case della sanità e quello secondario ovvero gli ospedali, verrà armonizzata la proposta di riorganizzazione della rete del servizio medico d’emergenza. Un quadro più chiaro verrà fornito entro la fine di gennaio, ha detto il Ministro, aggiungendo che la riorganizzazione prenderà il via nel 2024. Secondo le informazioni trapelate la proposta, elaborata dal gruppo di lavoro, prevederebbe che a fornire assistenza sul campo sarebbero i medici dai centri satellite e da quelli d’emergenza con l’ausilio dei soccorritori provenienti dalle case della sanità inserite nella rete dei centri di pronto soccorso. Così in tutte le strutture sanitarie di cura dalle 7 e fino alle 20 dal lunedì e fino a venerdì, sarebbero presenti degli ambulatori per la ricezione di pazienti in condizioni acute e disponibili 24 ore al giorno. Gli attuali ambulatori di guardia verrebbero così chiusi di notte e durante i fine settimana. Questa proposta ha suscitato numerose critiche nei giorni scorsi soprattutto provenienti dalle case della sanità e comuni, l’associazione dei comuni sostiene che sarebbero una 30 i pronti soccorsi a sparire. Questa proposta sta intanto cerando malumori all’interno della coalizione, il Partito Levica-Sinistra si ritiene insoddisfatta, puntando sul ruolo dei medici convenzionati, ritiene che questi dovrebebro partecipare anche nel fornire servizi di pronto soccorso.
Dionizij Botter