Il provvedimento d'urgenza comprende misure urgenti e mirate nella Sanità con cui influirà in modo determinante sull'organizzazione del sistema sanitario. Lo ha detto il ministro della Salute, Valentina Prevolnik Rupel, spiegando che, in primo luogo, la legge porta alcune basi giuridiche per l'introduzione del contributo sanitario obbligatorio, nonché provvedimenti volti a ridurre le conseguenze dell'assenteismo, che influiscono sulla stabilità del fondo per le spese sanitarie. Le legge prevede l'estensione di 10 giorni, per un totale di 30, del periodo in cui il datore di lavoro dovrà coprire le spese delle indennità per il congedo per malattia dei dipendenti, limitando al contempo l'importo delle indennità a 2,5 volte lo stipendio lordo mensile medio.
Il ministro ha sottolineato, tra i provvedimenti, anche l'agevolamento delle condizioni per gli stranieri che vogliono venire a lavorare nel settore sanitario in Slovenia, eliminando alcune restrizioni amministrative nonché una proroga della misura che prevede integrazioni per gli studenti che scelgono di specializzarsi in medicina generale. La nuova legge prevede inoltre delle integrazioni per gli ambulatori di medicina generale "più attivi" e per gli ambulatori pediatrici. Infine, ha spiegato ancora Valentina Prevolnik Rupel, il provvedimento d'urgenza prevede delle misure nel caso di condizioni particolari nel settore sanitario.
Secondo i deputati del Movimento Libertà e della Sinistra, la nuova legge porta numerose buone soluzioni. Una posizione condivisa anche dai Socialdemocratici, nonostante alcune critiche: l'SD ritiene che le soluzioni che porta il provvedimento siano solo parziali, le misure nel campo dei congedi per malattia sono state preparate senza un dialogo sociale. E anche l'opposizione ha criticato la mancanza di un dialogo sociale durante la preparazione della nuova legge. Secondo il Partito Democratico il provvedimento mostrerà che il governo non sa gestire il caos in cui si trova il settore sanitario, Nuova Slovenia avverte invece che la legge non mette il paziente al primo posto. I partiti d'opposizione si sono detti inoltre contrari all'estensione di 10 giorni del periodo in cui il datore di lavoro dovrà coprire le spese delle indennità per il congedo per malattia dei dipendenti.
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