Gli appunti mossi riguardano in particolare la decisione del governo di procedere all'accorpamento del Museo dell'indipendenza slovena con il Museo di storia contemporanea, nonché la cancellazione dell'ufficio demografico. Nella mozione, l'SDS imputa al governo anche carenze in materia di migrazione clandestina, sanità e assistenza medica, una finanza pubblica inadeguata e clientelismo nelle nomine dei funzionari governativi.
Critiche respinte punto per punto nella risposta alla mozione. L'esecutivo, si rileva, sta svolgendo in maniera efficace il proprio lavoro e sta realizzando gli obiettivi stabiliti.
“Il governo ha promesso di tutto, mantenendo ben poco” ha detto il leader dell’opposizione Janez Janša motivando la mozione ai danni dell’esecutivo Golob.
Secondo il premier Robert Golob la mozione è stata strumentalizzata per fare i conti con la società civile. “Mi sembra giusto che vengano sottolineate le differenze tra l’attuale coalizione e l’SDS, in coloro che credono che la società civile sia parte integrante di ogni stato civile e democratico e tra coloro che credono solamente nella loro verità”, ha detto il premier.
A tenere banco, come detto anche la decisione del governo di procedere all'accorpamento del Museo dell'indipendenza slovena con il Museo di storia contemporanea, Franc Breznik del SDS ha pesantemente criticato la decisone di togliere la dicitura “indipendenza”, mentre accorpamento rappresenterebbe “un errore storico”. Secondo i proponenti della mozione di sfiducia “l’indipendenza slovena ha rappresentato l’apice dell’unitarietà del popolo sloveno e di conseguenza la decisone presa dal governo rappresenta una presa in giro”. Il governo, smepre secondo Breznik ha lavorato per svalutare i valori della famiglia, minacciare gli imprenditori e impoverire i pensionati”. Janez Cigler Kralj del NSi ha accusato l’esecutivo Golob di aver fermato numerosi investimenti rivolti all’infrastruttura sanitaria, pure la legge d’intervento per ridurre le liste d’attesa è fallita, secondo Cigler Kralj, mentre sul fronte dell’abolizione dell’assicurazione integrativa, questa “non verrà abolita ma rimodellata in una specie di prodotto assicurativo che prevede introduzione di un contributo obbligatorio sanitario che aprirà le porte alla privatizzazione del sistema”. Di parere diametralmente opposto i parlamentari della coalizione Borut Sajovic, capogruppo del movimento libertà ha detto che lo strumento della mozione è stato strumentalizzato per aumentare l’attrito politico tra le due fazioni e “oltretutto ridicolizza quelli che sono i veri problemi delle persone”. “Il problema maggiore è in questo momento il futuro di un Museo?” si è chiesto Sajovic ribadendo che l’istituzione è stata oggetto in passato di assunzioni di quadri politici in quota SDS. Gli SD hanno invece evidenziato i risultati ottenuti dai loro Ministri, Jani Prednik riprendendo quanto detto dalla Ministra degli esteri Fajon ha detto che l’obiettivo è “quello di ricollocate la Slovenia al centro dell’Europa nel rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo”. Matej Tašner Vatovec della Levica-Sinistra commentando la mozione come molto confusionaria e priva di contenuti chiari, ha detto che mentre l’opposizione era impegnata a criticare il governo ha varato una serie di misure per alleviare i rincari, aumentare il salario minimo e armonizzare le pensioni.
Dionizij Botter