La crisi, determinata in primo luogo dal caro energia e da altri fattori conseguenza della guerra in Ucraina, pesa anche sulla realizzazione dei grandi progetti infrastrutturali; in Slovenia è il caso del cantiere per il secondo binario sulla Capodistria-Divaccia, ma anche di altri progetti, come quelli legati al terzo asse di sviluppo in ambito stradale, per collegare la Carinzia con il sud del paese, il secondo traforo alle Karavanke, nonché' il nuovo centro passeggeri a Lubiana, per le necessità del trasporto su strada e su ferrovia. Ne ha discusso ieri il governo che ha preso visione del rapporto stilato dal Ministero dell'Infrastruttura. Soltanto per il secondo binario sono state già firmate sette integrazioni ai contratti base, per un valore di 2,36 milioni di euro. A causa di costi aggiuntivi, dovuti all'aumento dei prezzi e di interventi supplementari non preventivati nei cantieri, sono arrivate richieste di integrazioni per un valore di oltre 25 milioni di euro. 13 richieste di integrazione, per oltre 7 milioni di euro al netto dell'IVA, sono già state confermate dalla DRI, la società statale per la gestione degli investimenti e lo sviluppo dell'infrastruttura. Altre 26 richieste, per 18 milioni, sempre IVA esclusa, sono in fase di esame. A queste vanno aggiunte altre 30 richieste il cui valore non è stato ancora definito.
Per quanto riguarda il terzo asse di sviluppo, le varie integrazioni, motivate sempre con l'aumento ai costi di realizzazione dell'opera, pesano al momento 3,9 milioni di euro, secondo quanto emerge dal rapporto del Ministero dell'Infrastruttura,

Delio Dessardo

Foto: Istituto di ricerca del Carso
Foto: Istituto di ricerca del Carso