I Sindacati richiedono le dimissioni del direttore di RTV Slovenia, Andrej Grah Whatmough e dei suoi più stretti collaboratori. Tra i punti chiave dell’agitazione sindacale anche le questioni che riguardano la programmazione che secondo i sindacati avrebbe dovuto rimanere inalterata, ma intanto dal primo canale televisivo è stata cancellata la trasmissione "Tednik" che aveva in programma una serie di servizi sullo sciopero, mentre anche i telegiornali dovrebbero andare in onda in forma ridotta. Il comitato scioperante e il gruppo negoziale dei sindacati dei giornalisti di RTV Slovenia sono indignati e ritengono che questo sia un ostacolo allo sciopero, hanno affermato. “Il direttore Genarale Whatmough e la redattrice responsabile del programma informativo di Tv Slovenia, Jadranka Rebernik hanno ingerito pesantemente sulle modalità dello sciopero” hanno affermato i giornalisti precisando che l’idea era quella di fornire un servizio informativo completo con le informazioni in aggiunta sullo sciopero. “Con la riduzione degli appuntamenti informativi e il divieto di trasmettere la trasmissione Tednik, ci hanno di fatto negato la possibilità di attuare le nostre azioni, comunicate prima dell’inizio dello sciopero” è stato precisato dal comitato scioperante. “Si tratta inoltre di una pesante ingerenza nell’autonomia redazionale, mentre viene pure limitato il diritto all’informazione” hanno detto. Intervenuto dinanzi Alla sede di Rtv Slovenia il conduttore della trasmissione Tednik, Igor Bergant ha pure condannato la decisone presa dalla dirigenza di vietare l’intervista con il Presidente dell’Uefa, Aleksander Čeferin. Il comitato scioperante invita il direttore generale di smettere di diramare informazioni fuorvianti e di creare scompiglio all’interno dell’istituzione da lui guidata. La ministra della cultura Asta Vrečko si è detta preoccupata per i propositi della dirigenza della RTV di sopprimere alcuni uffici di corrispondenza all’estero. La Vrečko ha ribadito di appoggiare lo sciopero ed ha promesso che proseguiranno gli sforzi necessari per arrivare ad una modifica legislativa che dia più peso alla società civile ed ai dipendenti all'interno del servizio pubblico. Intervenuto a riguardo anche il premier Robert Golob il quale ha detto di comprendere gli appelli rivolti alla dirigenza e tra le priorità ha evidenziato “quella di fare uscire la politica dall’ente pubblico”. In questo momento il governo è alle prese con l’opposizione che sta difendendo l’attuale dirigenza, ha sottolineato Golob auspicando che la situazione rientri alla normalità entro la fine dell’anno.
Dionizij Botter