Foto: SEM/Blaž Verbič
Foto: SEM/Blaž Verbič

Cinque sezioni e una vasta gamma di oggetti, fotografie e film per raffigurare le diverse sfumature del tempo. E' questo il frutto del lavoro e il risultato della collaborazione dei curatori della mostra che al SEM intende presentare la percezione del tempo da parte dell'uomo, una continua oscillazione fra chronos e kairòs, il tempo delle lancette che scorrono e quello che percepiamo nei momenti di qualità. Il tutto declinato fra lavoro, svago e vacanza, con gli effetti sui modi di vivere nei diversi periodi di vita e ambienti socio-culturali.
La mostra, secondo capitolo di un percorso espositivo più ampio, tocca la percezione ciclica del tempo attraverso la rappresentazione dei fenomeni naturali, del ritmo biologico, della misurazione del tempo, delle vacanze e delle attività che determinano i ritmi della vita. Ricorda anche come e con quali strumenti si misurava il tempo in passato e come lo facciamo oggi, come funzionano le meridiane, come è stato creato il calendario, l'introduzione dei fusi orari e le convenzioni internazionali in merito.
Le riflessioni sulla linearità del tempo sono indicate da oggetti e storie che accompagnano e caratterizzano la vita di una persona dalla nascita fino alla morte, attraverso le tappe fondamentali della vita. In mostra sono quindi esposti orologi, vestiti, scarpe, ma anche giocattoli, mobili, souvenir, fino ad apparecchiature digitali, elettrodomestici che riflettono il tempo che scorre, l'usura degli anni trascorsi. Ma anche i racconti che provano a raccontare il senso dell'eternità nelle religioni, nelle mitologie e nelle fiabe. Il tempo che appartiene a tutti, insomma, ma che spesso pensiamo di non avere, perché non ce ne rendiamo conto.

Valerio Fabbri