L'autoisolamento, quale nè sia la ragione, ha sempre conseguenze negative per le persone. L'uomo è infatti un animale sociale e quando non riesce ad esplicare tale sua intima necessità, ne soffre. I sintomi avvertibili sono quelli della sindrome post-traumatica, confusione mentale, rabbia. Per più tempo si protrae l'autoisolamento maggiore è la paura di essere contagiati, la frustazione, la noia, la paura di non avere cibo a sufficienza o di perdere il lavoro. Insomma la casistica è ricca e varia. Le conseguenze nei soggetti più labili può portare a conseguenze drammatiche, come il suicidio, aggressività, rabbia, interruzione dell'isolamento. Nelle persone che sono potenzialmente predisposte ai disturbi psichici si potranno osservare altre sofferenze di tipo psicologico e psichiatrico, infatti la sensazione di imminente catastrofe, potrà innescare altri tipi di comportamento pericoloso, per se stessi e per gli altri. Si potranno avere psicosi, stati di ansia, depressione, alcolismo e tossicodipendenza, disturbi dissociativi e di alimentazione. Va da se che persone-pazienti di questo tipo devono essere assistiti dagli esperti dei presidi medici, dai centri sociali di assistenza dei malati e da altri servizi di aiuto a domicilio. Una buona informazione e comunicazione con i pazienti ha sempre effetti positivi. Quando tuttavia i sintomi della sindrome di autoisolamento si acutizzano e sfugge al controllo dei medici e assistenti è necessario l'intervento di equipe mediche specializzate, di psicologi e psichiatri. Solo loro sono in grado di controllare questo tipo di emergenze. In questo momento alla clinica psichiatrica di Lubiana non segnalano un aumento delle visite psichiatriche. Il lavoro di assistenza dei propri malati segue un percorso ordinario e in clinica vengono accolti per periodi quanto più brevi solo i pazienti che hanno bisogno di ospedalizzazioni d'urgenza.
Miro Dellore