L'Istituto di assicurazione sanitaria della Slovenia stima che le entrate di quest'anno saranno inferiori di circa 215 milioni di euro. Inoltre, a causa dell'attuale situazione, si prevede che le spese per l'indennità sostitutiva aumenteranno di circa 30 milioni di euro, e di conseguenza avverte non sarà in grado di far fronte a tutti gli obblighi con le proprie risorse.
Pertanto, propone che la legge d’intervento, varata dal governo, fornisca, dal bilancio dello Stato, i mezzi per la copertura della differenza tra entrate e spese nell'anno civile dell'Ente previdenziale, così com’è fornita all'Istituto per l'assicurazione obbligatoria per la pensione e l’invalidità. Ciò garantirebbe un funzionamento finanziariamente sostenibile e regolare delle spese in materia di sanità e di previdenza.
L'Istituto di assicurazione sanitaria della Slovenia fa presente che l'esecutivo e la Camera di Stato non hanno incluso le sue proposte nel primo pacchetto di provvedimenti per fronteggiare l’emergenza coronavirus varato la scorsa settimana. Motivo per cui, gli operatori sanitari e l'Istituto stesso, sono preoccupati perché verranno meno le condizioni per garantire il normale funzionamento e l'efficienza del sistema sanitario nell'immediato futuro.
L'Istituto, infine, afferma che la stima del calo delle entrate contributive di circa 215 milioni di euro nel 2020, rispetto a quelle previste nel piano finanziario per l'anno corrente, si è giunti calcolando l’attuale riduzione dell'attività economica e dalla sospensione del pagamento dei contributi previsto dalle misure adottate per il coronavirus. Al contempo, la crisi epidemiologica in corso, comporterà l'esborso di ulteriori 30 milioni di euro per l’indennità sostitutiva del salario durante l’impossibilità temporanea all'impiego. Si tratta dunque di costi insostenibili che l’Istituto di assicurazione sanitaria della Slovenia non sarà in grado di coprire.
Corrado Cimador