La Presidente della Repubblica Nataša Pirc Musar e il Premier Robert Golob hanno sottolineato l'impegno della Slovenia per il rispetto dei diritti umani, lo stato di diritto e la solidarietà; un principio che guiderà il paese anche nella sua candidatura a membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Entrambi, nei loro discorsi davanti ai diplomatici stranieri accreditati in Slovenia, hanno parlato dell'aggressione russa all'Ucraina, avvertendo che è necessario mettere a punto eventuali accordi di pace assolutamente in collaborazione con il governo di Kiev, che deve autorizzarli. Pirc Musar ha detto che la Russia dovrà accettare, suo malgrado, il fatto che la guerra e l'aggressione non sono e non possono essere il mezzo per raggiungere degli obiettivi in politica estera. La presidente ha citato anche l'area Schengen, che secondo il suo parere non funziona in modo ottimale, dal momento che "il controllo delle frontiere tra i paesi che ne fanno parte non è stato abolito". Tuttavia, ritiene che l'ingresso della Croazia sia un segnale importante a dimostrare che le integrazioni europee non si sono fermate. Per quanto riguarda la candidatura quale membro non permanente del Consiglio di Sicurezza, il premier Golob ha sottolineato che la Slovenia non lo fa per i propri interessi, bensì nell'interesse della sicurezza e della solidarietà nel mondo, che includono pure la sicurezza alimentare ed energetica e l'impegno contro i cambiamenti climatici. Ribadito poi il sostegno ai paesi dei Balcani occidentali nei loro sforzi per aderire all'Unione Europea; Golob ha qui ricordato gli importanti passi fatti lo scorso anno da Macedonia del Nord, Bosnia ed Erzegovina e Albania. Non era presente all'incontro di Brdo con il corpo diplomatico l'ambasciatore russo a Lubiana. Come spiegato dal segretario di stato presso l'ufficio del premier, Andrej Benedejčič, è una prassi seguita già da diversi mesi dai paesi dell'UE e della NATO, di non invitare diplomatici russi a questi eventi.
Delio Dessardo