All'ordine del giorno dell'incontro odierno ci sono la relazione sull'andamento dei negoziati categoria salariale per categoria, ovvero i negoziati per singole specifiche categorie, la relazione del gruppo di lavoro per il coordinamento della proposta di legge sui dipendenti pubblici e la relazione del gruppo di lavoro per la preparazione della proposta di tempistica e modalità per eliminare le disparità retributive di base. La decisione di formare quest'ultimo gruppo è stata presa nell'ultimo incontro governativo un mese fa. Hanno valutato che all'interno di un gruppo di lavoro, con un numero inferiore di persone rispetto agli incontri governativi in cui sono coinvolti rappresentanti di oltre 40 sindacati, potrebbero forse giungere più facilmente a soluzioni di compromesso. Rimangono infatti aperte alcune questioni chiave, tra cui il periodo e la dinamica con cui eliminare le disparità salariali e la questione del coordinamento delle retribuzioni con l'inflazione durante l'attuazione dell'accordo. Il vicepremier Matej Arčon ha valutato la scorsa settimana che sia i negoziati per specifiche categorie che quelli governativi sui salari nel settore pubblico stanno procedendo nella giusta direzione. Ha spiegato che il governo è pronto a destinare 1,3 miliardi di euro per la riforma salariale e prevede di concludere i negoziati con i sindacati presumibilmente entro l'estate. Ha comunicato ai sindacati che l'unica e vera via per accordarsi è il tavolo dei negoziati, non gli scioperi e le proteste. Secondo il capo del gruppo di negoziazione dei sindacati del settore pubblico Jakob Počivavšek, è essenziale che si trovino d'accordo entro l'estate, se ci riusciranno o meno è troppo presto per dirlo, poiché devono "risolvere ancora parecchie questioni difficili". Ha detto che il lavoro procede in modo piuttosto intenso. Alcuni sindacati sono comunque estremamente insoddisfatti. Dopo un tentativo fallito di mediazione con il governo, i medici proseguono lo sciopero iniziato il 15 gennaio. Mercoledì è prevista una nuova giornata di sciopero nelle unità amministrative, mentre dalla seconda metà di febbraio gli operatori al numero 112 sono in sciopero. Anche il Sindacato della Polizia Slovena non esclude gli scioperi, il cui consiglio si è trasformato la settimana scorsa in un comitato di sciopero.
Corrado Cimador