Non tutta l'acqua che cade dal cielo viene per nuocere, ma dove colpisce lascia segni pesanti del suo passaggio. E' questa la sintesi di tre giorni sulle montagne russe, fra incendi e temporali, vissuti in Slovenia. Mentre in alcune zone del paese si cercava di fronteggiare la pioggia incessante, il comandante della Protezione civile, Srečko Šestan, comunicava che il piano nazionale di salvataggio e protezione antincendio, attivato giovedì scorso, non aveva più motivo d'essere, perché l'incendio divampato giovedì scorso era stato domato, già in mattinata, anche grazie all'aiuto delle piogge torrentizie che si sono riversate su gran parte del paese. Sul Carso rimangono ancora in vigore tre singole ordinanze per il completamento delle operazioni di messa in sicurezza, protezione, salvataggio e assistenza.
A Preddvor invece, in Alta Carniola, i temporali e le forti precipitazioni della notte fra venerdì e sabato hanno causato danni gravi a dieci edifici, minacciando più in generale la sicurezza del villaggio stesso. La pioggia, infatti, ha causato lo scivolamento di una grande quantità di detriti e materiale di rifiuto, arrivando a deviare il corso del fiume Kokra. Il sindaco ha assicurato che non ci sono feriti, ma tre case sono state evacuate e dieci edifici danneggiati. Una donna malata di cuore è stata invece trasportata d'urgenza a Lubiana, ed è tutt'ora ricoverata.
La segretaria di Stato del Ministero delle risorse naturali e dello spazio, Lidija Kegljevič Zagorc, ha già svolto un primo sopralluogo e ha affermato che i soccorritori sono impegnati nella rimozione e pulizia della strada e nella ricollocazione degli abitanti evacuati. Rimane però grande la preoccupazione per il flusso del fiume Kokra, il cui corso deve essere ripristinato in modo che non trovi ostacoli che si trasformano in dighe. Per questo, ha detto la segretaria di Stato, è necessario pulire il letto del Kokra.
Valerio Fabbri