A ricevere la missiva con minacce e proiettili, tra gli altri, anche il premier sloveno, Janez Janša, i ministri della Difesa e degli Interni, Matej Tonin e Aleš Hojs, nonché il presidente del Partito nazionale, Zmago Jelinčič. A spedirle – secondo quanto riportano i portali Siol.net e 24ur.com – sarebbe stato un cittadino di Celje, ex membro onorario del Sindacato della polizia, segretario dell'Associazione dei poliziotti della Slovenia, a capo Commando comunale della Protezione Civile di Celje e membro dell'SNS.
Lo stesso Jelinčič ha affermato di essere rimasto scioccato dopo aver scoperto che la polizia sarebbe in possesso di prove sufficienti per affermare che dietro alle lettere con proiettili e minacce ci sia uno dei membri del suo partito.
L'uomo era anche molto attivo sui social, dove ultimamente aveva pubblicato diversi post a sostegno dell'attuale governo.
La Direzione generale della polizia non ha potuto rivelare altri dettagli che riguardano il sospettato a causa della protezione dei dati personali e per non compromettere l'indagine in corso.
Ricordiamo che le missive, spedite ad alcuni vertici politici, contenevano una loro fotografia ed una delle loro famiglie con il disegno di un bersaglio. Il mittente ha anche aggiunto un avvertimento: "Le squadre stanno aspettando l'ordine", aggiungendo che il premier "cadrà per primo", successivamente lo stesso destino spetterà anche tutti i sostenitori del suo governo.
Inoltre, il mese scorso alcuni politici, tra cui ministri e deputati, hanno ricevuto una lettera con la scritta: "Sappiamo dove vivete" con le immagini di un patibolo e di un proiettile. Tutte le missive avevano il timbro postale di Vransko. Secondo Siol.net, anche queste ultime lettere sarebbero state spedite dalla stessa persona.
E. P.