“Ci rendiamo conto dell’insoddisfazione dei pazienti, ma la violenza nei nostri confronti non può essere tollerata” ha spiegato la Presidente dell’Associazione dell’Ordine dei medici Bojana Beović dopo aver inoltrato le sottoscrizioni alla Camera di stato che sono state raccolte oltre che dalla Camera della sanità pure da altre organizzazioni sanitarie. Le proposte di modifica normativa del Codice penale hanno l’obiettivo di inasprire le pene e tutelare maggiormente il personale medico in caso di minacce o violenze fisiche. Secondo la Beović questo è solamente un primo passo per regolamentare la situazione dell'assistenza sanitaria e allo stesso tempo per ridurre la violenza e consentire quindi agli operatori sanitari e ai pazienti di essere curati in sicurezza. Le modifiche andrebbero così a fornire una maggiore tutela penale in caso di aggressioni ai loro danni, ogni atto di violenza verrebbe perseguito come un attacco a pubblico ufficiale che prevederebbe una pena detentiva dai sei e fino ai tre anni di reclusione. “La violenza nell'ambito sanitario è un problema”, ha detto il medico di famiglia Nena Kopčavar Guček, che è anche il capo del gruppo di lavoro “Non tolleriamo la violenza alla camera dei medici”. In base ai dati diramati dalla facoltà di studi sulla sicurezza e quelli raccolti dall’Ordine dei medici, il 41 per cento degli operatori sanitari è esposto a violenza fisica, mentre addirittura l’89 a quella psicologica. "Siamo quindi soddisfatti che i cittadini abbiano riconosciuto l'importanza della nostra proposta, che ci permetterà di garantire un ambiente sicuro per il trattamento dei pazienti", ha sottolineato la Guček. Gli operatori sanitari possono assistere al meglio i pazienti quando lavorano in un ambiente sicuro, lo ha detto Darja Potočnik Benčič, Presidente della Camera dei farmacisti della Slovenia. “Mi auguro che questa campagna di raccolta firme invii un messaggio chiare che la violenza non è mai una soluzione, ma allo stesso tempo ricordi ai decisori che sono necessarie anche varie misure sistemiche per ridurre al la violenza nell'assistenza sanitaria e nella società”.
Dionizij Botter