Teš 6 Foto: BoBo
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Le analisi condotte finora mostrano chiaramente che le operazioni future della Centrale termoelettrica di Šoštanj e dall'impianto minerario di Velenje risulteranno poco redditizie. I cambiamenti sul mercato dell'energia e il crollo dei prezzi, ben al di sotto dei costi di produzione, hanno infatti reso insostenibile la loro gestione dal punto di vista finanziario. La Holding che gestisce le centrali elettriche nazionali conferma quanto reso noto dal ministro per l'Ambiente, il Clima e l'Energia, Bojan Kumer, ovvero che a partire dal primo gennaio 2025, non sarà più possibile garantire i fondi necessari per il funzionamento dei due impianti senza incorrere in violazioni della normativa europea sugli aiuti di Stato. In assenza di soluzioni adeguate, la Centrale termoelettrica potrebbe diventare insolvente e di conseguenza compromettere l’attività della miniera di Velenje, che dipende interamente dall'impianto. Un'eventuale chiusura della Centrale di Šoštanj, principale fonte di riscaldamento per la regione, comporterebbe rischi inaccettabili per la popolazione e per l'industria locale. Inoltre, non sarebbe fattibile una sua sostituzione con fonti di energia alternative, almeno non nel breve termine, ha sottolineato il direttore generale della Holding, Tomaž Štokelj. Secondo le stime, nel 2025 le perdite potrebbero toccare i 200 milioni di euro. In caso di fallimento, lo Stato dovrebbe inoltre provvedere a saldare un debito di 286 milioni nei confronti della Banca Europea per gli investimenti. Per il Ministro dell'Ambiente, Bojan Kumer, solamente un intervento dello stato potrebbe prevenire l'avvio della procedura fallimentare già il prossimo anno. Il dicastero competente starebbe quindi considerando di risolvere la situazione tramite una legge d'intervento che permetta anche di preservare i posti di lavoro. Come soluzione temporanea, viene proposto di limitare l'attività dei due impianti al solo riscaldamento. "Farò il possibile affinché i costi non ricadano sulla popolazione locale e sui contribuenti. Per questo motivo, per finanziare l'operazione intendiamo utilizzare i profitti delle aziende energetiche", ha spiegato ancora il ministro.

M.N.