Foto: Pixabay
Foto: Pixabay

Nel corso del 2024, l'attività ispettiva ha registrato un notevole aumento, il che ha determinato più controlli sul territorio. Tale dinamica ha portato a un corrispettivo aumento delle sanzioni, con un importo complessivo che ha superato i quattro milioni di euro, 283.500 euro in più rispetto al 2023. Nonostante questi risultati positivi, l’ente continua a far fronte a una carenza strutturale di personale, sebbene siano state intraprese azioni mirate per stabilizzare la situazione. L'organo facente parte del Ministero del Lavoro è attualmente al di sotto della soglia critica, con una carenza di 25 unità rispetto all'obiettivo di 160 posti previsto. Tra le tante cose, l'Ispettorato ha dovuto fronteggiare, anche, fino a tempi recenti, un problema di risorse umane, alimentato da voci circa un clima lavorativo deteriorato, caratterizzato da tensioni interpersonali e persino da episodi di mobbing. Una serie di accuse che sono state tuttavia smentite dai vertici dell'ispettorato e dal Ministro del Lavoro Luka Mesec. Al fine di migliorare l’ambiente organizzativo e rafforzare la coesione interna, sono state introdotte nuove modalità di comunicazione e collaborazione tra i diversi livelli: sono stati istituiti incontri periodici tra la direzione e i dipendenti, nonché riunioni mensili con i responsabili delle unità territoriali. I sindacati, pur riconoscendo l’impegno profuso, esprimono però preoccupazione per la lentezza delle procedure ispettive e per una presunta disparita di trattamento tra le imprese. In particolare, denunciano la scarsa reattività dell'ispettorato di fronte alle segnalazioni, poiché, ritengono possa passare più di un anno dalla denuncia al controllo, il che è inaccettabile. Comprendono, hanno detto, il problema legato al personale: tuttavia questo non può in alcun modo compromettere l'esecuzione dei controlli. Propongono inoltre un'azione ispettiva più mirata e coordinata con altre istituzioni, oltre a una maggiore diffusione dei risultati delle verifiche, garantendo quindi trasparenza.

Alessia Mitar