Foto: TV Slovenija/fermo immagine
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Quando Janković fu eletto per il primo mandato a sindaco di Lubiana la Slovenia era entrata da appena due anni nell'Unione europea. Da allora molto è cambiato in meglio per la capitale eppure Zoki, così si fa chiamare il primo cittadino quando passeggia per saggiare gli umori dei concittadini, deve tenere testa a diversi fronti. Negli ultimi giorni ha promesso di voler migliorare ancora la qualità della vita nella capitale. In particolare, Janković ha detto di volersi concentrare sulla sistemazione di un corso d'acqua circolare lungo la Ljubljanica, sulla costruzione di un inceneritore, e poi trasferire lontano dal centro il deposito della società del Trasporto pubblico cittadino (LPP) e liberare così spazio per un nuovo parco. E ancora la produzione di energia idroelettrica dalla Ljubljanica, la costruzione di 2000 nuovi appartamenti con prezzi controllati, e la costruzione di garage e parcheggi per alleggerire il traffico che congestiona la città e complica la vita dei residenti. Perché il punto è proprio questo e anche il sindaco sembra essersene accorto, come ha denunciato la capogruppo di Levica in consiglio comunale, Urška Honzak. Nella ricerca di grandi progetti che hanno trasformato il volto della città, dal Centro polifunzionale Rog alla nuova piscina Ilirija in fase conclusiva, senza dimenticare l'accelerazione del mercato immobiliare, queste progetti definiti »megalomani« ha fatto perdere di vista necessità e problemi dei comuni cittadini, verso i quali si comporta da sceriffo, ha riassunto Honzak. E le proteste non mancano, dall'opposizione alla costruzione del canale fognario C0 alle contestazioni per Emonika, il tanto criticato distretto commerciale che sorgerà alle spalle della stazione centrale. Ma Zoki tira dritto, senza paura di critiche e processi.

Valerio Fabbri