Foto: BoBo
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Il premier Janez Janša è stato condannato a 3 mesi di pena detentiva con sospensione condizionale e un periodo di prova in libertà vigilata di un anno è quanto hanno stabiliti i giudici del tribunale di Celje nella sentenza di primo grado e di conseguenza non definitiva. Janša dovrà inoltre pagare tutte le spese del procedimento penale. Come ricordiamo il leader del Partito democratico sloveno è stato denunciato per il suo "tweet" offensivo rivolto alle giornaliste di RTV Slovenia, Evgenija Carl e Mojca Šetinc Pašek. Senza mezzi termini, Janša ha dato loro delle prostitute in disuso che offrono servizi a basso costo, dopo che queste avevano riferito che alcuni alti rappresentanti dell'SDS risultano iscritti a una pagina Facebok di orientamento neonazista. Le due giornaliste hanno immediatamente querelato Janša. Il giudice Alenka Jazbinšek Žgank ha motivato la sentenza dicendo che il tweet era di natura offensiva e sprezzante; soddisfatte le parti lese, la Šetin Pašek ha detto che entrambe sono state diffamate da Janša a livello personale e professionale. Il legale Stojan Zdolšek ha evidenziato che la Corte ha constatato che nello specifico si è trattato di un’azione diffamatoria che non ha niente a che vedere con la critica all’attività giornalistica. “Nutriamo però il sospetto che l’intera vicenda potrebbe cadere in prescrizione a maggio, il tribunale ora ha il compito di trascrivere la sentenza e consegnarla all’imputato e al suo legale” ha però precisato Zdolšek “in base all’attuale prassi il tribunale sicuramente non sarà in grado di notificare la sentenza in tempo utile con la conseguente prescrizione” ha ribadito Zdolšek. Franci Matoz, difensore legale di Janša, ha intanto già annunciato ricorso sostenendo che la sentenza è priva di fondamento “il mio assistito non ha commesso il reato, mi attendo l’annullamenti della sentenza da parte dell’Alta Corte.

Dionizij Botter