Nella mozione, l'SDS imputa al governo anche carenze in materia di migrazione clandestina, sanità e assistenza medica, una finanza pubblica inadeguata e clientelismo nelle nomine dei funzionari governativi.
Critiche respinte punto per punto nella risposta alla mozione. L'esecutivo, si rileva, sta svolgendo in maniera efficace il proprio lavoro e sta realizzando gli obiettivi stabiliti.
“Il governo ha promesso di tutto, mantenendo ben poco” ha esordito il leader dell’opposizione Janez Janša motivando la mozione ai danni dell’esecutivo Golob. Il governo precedente ha messo a punto il primo pacchetto di misure anticovid per mitigare l’impatto del virus sulla popolazione e l’economia, ha ricordato Janša “ ne sono seguiti altri nove, mentre l’attuale governo ha abolito l’ufficio demografico. Utilizzando sempre la sua retorica risalente agli anni della “primavera slovena” il leader del SDS ha ricordato come parte della politica nazionale continui a sminuire l’importanza di quell’epoca e la coscienza nazionale degli sloveni. Secondo il leader SDS poi “non c'e' stato giorno nel quale il governo non ha annunciato qualche riforma, addirittura otto o nove, ma sul tavolo sono rimaste solamente nuove date per la loro realizzazione, sul piano sanitario invece della riforma ci siamo ritrovai con una proposta di legge che determina rincari” ha detto Janša, sottolineando che la mozione è intesa non come una mozione costruttiva ma come uno specchio al governo, un momento di riflessione su quanto è stato razzato rispetto alle promesse di inizio mandato. “Ringrazio Janša per aver rispolverato la memoria su tutta le cose alle quali gli elettori hanno detto di NO alle elezioni” è intervenuto il premier Robert Golob dicendo che la mozione è stata strumentalizzata per fare i conti con la società civile. “Mi sembra giusto che vengano sottolineate le differenze tra l’attuale coalizione e l’SDS, tra coloro che credono che la società civile sia parte integrante di ogni stato civile e democratico e tra coloro che credono solamente nella loro verità”, “il testo della mozione riguarda al 60 per cento il Museo di storia contemporanea, mentre solamente il 2 ad un tema tanto caro alle persone come la sanità” ha detto il premier precisando che l’unione del Museo dell’indipendenza con quello di storia contemporanea è stata appoggiata dalle associazioni dei veterani, dalla Federazione e da quella Sever. Dal punto legislativo Golob ha poi ricordato che sul tema della sanità in questo momento tre proposte sono in fase di attuazione permetteranno una maggiore trasparenza del settore.
Dionizij Botter