"Non intendo dimettermi". Così il direttore dell'Istituto nazionale di salute pubblica, Milan Krek, replica a quando riportato ieri dal portale "Necenzurirano" e ripreso da altri media sloveni. "Niente di tutto questo", ha detto lo stesso Krek, interpellato dall'agenzia di stampa STA; "la politica sta esercitando pressioni affinché' mi dimetta", ha spiegato, "ma non ho alcuna intenzione di farlo. Non sono stato nominato su base politica, bensì tenendo conto delle mie competenze professionali".
Una decisione, secondo "Necenzurirano", che sarebbe stata presa dopo l'incontro di giovedì con il nuovo Ministro della Salute, Danijel Bešič Loredan. Quest'ultimo, a margine della presentazione del programma di riorganizzazione del ministero ha confermato l'incontro con Krek al quale ha illustrato come vede il futuro ruolo dell'Istituto, ma di non essere stato informato circa le possibili dimissioni di Krek e che un eventuale esonero è di competenza dell'istituto stesso, non del ministro. Mercoledì sera, lo ricordiamo, il nuovo governo ha sostituito i componenti del Consiglio dell'ente nominati dall'esecutivo.
A ipotizzare per primo un cambio ai vertici dell'Istituto nazionale di salute pubblica era stato a fine aprile, dopo le elezioni, il nuovo premier Robert Golob il quale, intervenendo ad una trasmissione su TV Slovenia, parlando di incarichi ad alcuni posti chiave aveva indicato, per l'Istituto, un ritorno di Ivan Eržen. Quest'ultimo l'aveva definita una delle possibili soluzioni, almeno temporanea, in caso di dimissioni di Krek che, contattato dalla STA, aveva però subito escluso tale ipotesi, dicendosi intenzionato a continuare a difendere l'istituto sul quale, così Krek, alcune forze politiche stanno cercando di esercitare la loro influenza. Eržen, nominato dal governo Janša nel marzo del 2020 al posto di Nina Pirnat, aveva ricoperto l'incarico ad interim per poche settimane entrando quasi subito in conflitto di rapporti per aver criticato l'irrigidimento delle misure restrittive anti-Covid deciso dall’esecutivo. Gli era subentrato proprio Krek, per un mandato di quattro anni.
Delio Dessardo