Sostituito in extremis dalla Vicepresidente della Camera di stato, Meira Hot, Olaj è stato costretto a saltare l’incontro con l’ex Presidente della Repubblica Milan Kučan, un incontro che è stato moderato in una sala semi vuota dell’Auditorio di Portorose dal direttore del quotidiano “Finance” Peter Frankl. Diversi e più o meno attuali sono stati i temi che il moderatore ha posto a Kučan. “Sono contento che dove vengo invitato per parlare del futuro del paese ad accogliermi ci sono tante persone della mia generazione”, ha detto Kučan riferendosi ironicamente all’età avanzata del pubblico presente.
Commentando la vittoria alle presidenziali di Nataša Pirc Musar, da lui stesso sostenuta l'ha definita una scelta coraggiosa che dimostra che è giunto il tempo delle donne. L'ex presidente ha aggiunto di averla appoggiata perché condivide i suoi valori. Alla domanda inerente al Litorale, Kučan ha spiegato che l’area ha numerose potenzialità che non vengono sfruttate a pieno, “Capodistria dovrebbe svolgere un ruolo trainante, ma a mancare è l'ambizione” ha detto Kučan suscitando emozioni forti tra i presenti quando ha elencato una serie di aziende che hanno avuto successo nell’epoca jugoslava, grazie a personaggi di grandi capacità quali Niko Kavčič, definiti da Kučan dei veri e propri visionari.
Commentando il conflitto russo-ucraino Kučan, strappando non pochi applausi, ha detto che “questa è la guerra che gli Stati Uniti d’America stanno conducendo contro la Russia alle spalle dell’Ue”.
Parlando della nuova premier italiana l'ex presidente ha rimancato che “questa signora non ha alcun interesse di entrare in collisone con l’Ue, ci sono troppi interessi in ballo, ma se si arrivasse alla fine dell’attuale ordine mondiale è invece tutto da vedere”. Kučan ha poi detto di essere contento "che abbia preso le distanze dalle posizioni radicali; nel momento della responsabilità ci si rende meglio conto del peso delle parole”.
In merito al gesto compiuto dai Presidenti Pahor e Mattarella, i quali hanno reso omaggio alle vittime della foiba di Basovizza e al monumento che ricorda i quattro antifascisti sloveni uccisi, Kučan ha detto di rispettare "tutti i gesti simbolici che alleviano le tensioni", ma ha poi aggiunto che "a questi devono poi seguire fatti concreti”
Dionizij Botter