L'attivazione dell'articolo 37, avanzata dal governo e di cui ha parlato, in particolare, il Ministro degli Interni, Aleš Hojs, ha l'obiettivo di alleviare il lavoro svolto dalle forze dell'ordine, nei compiti di monitoraggio dei confini Schengen, vale a dire della fascia confinaria con la Croazia. La proposta al momento sembra non avere il sostegno necessario da parte dei gruppi dell'opposizione. Ciò nonostante il Ministero della Difesa ha chiamato la riserva dell'esercito a contratto a riattivarsi. Il Ministero esorta i riservisti a inviare la domanda di adesione per intraprendere il lavoro entro i prossimi due mesi e di trasmettere, nel più breve periodo, la loro richiesta d’ingaggio alle amministrazioni competenti della Difesa. Nell'informativa del Ministero della Difesa si legge che gli appartenenti a contratto della riserva che hanno svolto a marzo i corsi di aggiornamento e desiderassero, viste le circostanze determinate dall'epidemia di Covid 19, svolgere il servizio militare nei mesi di maggio e giugno, di presentare richiesta per prestare servizio. Possono inoltre farne richiesta coloro che nel corso del 2020 non hanno svolto i corsi di aggiornamento a condizione che si attivino per un periodo di almeno due mesi. L'esercito sloveno già ora svolge mansioni di monitoraggio dei confini nazionali meridionali, dunque con la Croazia, assieme alla Polizia, in quanto negli ultimi tempi si sono intensificati i passaggi illegali di migranti.
Secondo il governo la richiesta del conferimento di poteri eccezionali alle forze armate, inviata alla Camera di Stato, ha lo scopo di garantire la più ampia tutela dei confini nazionali. I militari opereranno in simbiosi con le forze dell'ordine e in conformità con il piano e sulla base delle indicazioni della Polizia. Opereranno nei settori del confine di Schengen, vale a dire tra Slovenia e Croazia, copriranno un'area al massimo di 5 chilometri in linea d'aria dalla linea confinaria. La Camera di Stato a riguardo si esprimerà domani. Per l'attivazione dell'articolo 37 è necessario il voto di due terzi dei deputati presenti.
Corrado Cimador