Sono otto fino a questo momento i contagiati da coronavirus in Slovenia. L'ultimo caso quello di un medico dell'ambulatorio di Metlika, nel sud-est del Paese. Prima di lui è risultato positivo al test un medico del Centro clinico di Maribor, la moglie del faramaceuta per il quale era stato appurato il contagio ieri sera.
Hanno suscitato malumore nel comparto turistico i comunicati emessi nel pomeriggio dal Ministero degli esteri di Lubiana. Nel primo si invita i cittadini a evitare di compiere viaggi nel nord Italia, se non strettamente necessari. Poco dopo lo stesso Ministero ha emesso un nuovo comunicato, dal messaggio simile ma senza menzionare l'Italia. I cittadini in questo caso sono stati invitati a non recarsi da nessuna parte all'estero se non per necessità ineludibili.
"Sono messaggi che rischiano di peggiorare una situazione già precaria" dichiara il presidente dell'Associazione delle agenzie turistiche della Slovenia, Mišo Mrvaljević. "La Slovenia è l'unico Paese d'Europa che abbia fatto un appello di questo tipo. Un appello che rischia di aumentare il numero di disdette di viaggi già concordati e pagati" dice Mrvaljević. In realtà un appello di questo tipo è stato diramato anche dal Ministero degli esteri tedesco.
L'80 per cento degli imprenditori sloveni ammette di sentire già gli effetti dell'emergenza coronavirus. Danni materiali difficilmente quantificabili a partire dai settori alberghiero, trasporti e ristorazione. Per questo motivo la Camera di commercio chiede al governo Janša di venire incontro agli imprenditori accordando loro l'esenzione temporanea dal pagamento delle tasse e la copertura della cassa malattia. "Un provvedimento da prendere subito" è l'appello del presidente dell'associazione Branko Meh, "o si rischia serie ripercussioni". (a.c.)
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