Alla seduta straordinaria indetta dall’opposizione non è prevista alcuna votazione, siccome non ne ha dato luce verde il preposto comitato parlamentare. Secondo l'SDS la situazione è catastrofica. L'SDS propone al governo di mettere a punto entro 30 giorni un nuovo sistema salariale nella sanità e interventi per garantire il rientro degli operatori sanitari sloveni che hanno scelto di lavorare all'estero, nonché un sistema per garantire prezzi di riferimento nell'acquisto di materiale sanitario. Ma la proposta è stata già bocciata dal preposto comitato sanità. “Il Ministro Bešič Loredan è un veterano della sanità, le soluzioni le conosce dal 2013 e ha pure il sostegno del premier ed è forte di 51 voti alla Camera” ha detto la deputata del SDS, Alenka Godec aggiungendo che “determinati cambiamenti erano attesi da almeno mezzo anno le due leggi d’intervento approvate non hanno portato ad alcun miglioramento”. Il Ministro Bešič Loredan ha risposo ai deputati del Partito Democratico dicendo che “tutte le vostre proposte verranno considerate nel quadro dell’accordo di collaborazione e sostegno all’attuazione della riforma sanitaria” ha detto il Ministro della Bešič Loredan attendendosi che la politica nazionale trovi un ampio consenso necessario per realizzare una riforma attesa da 20 anni. L’obiettivo, così il Ministro, e di creare un apposito schema salariale nel quadro del sistema retributivo pubblico, uno schema salariale separato per il comparto sanitario; mentre la riforma potrebbe prendere vita già a partire dal 1 di gennaio del 2024. Sulle due normative criticate dall’SDS, il Ministro ha risposto dicendo che le normative “hanno modificato la crisi determinata dal covid permettendo al sistema sanitario di operare normalmente nonostante la presenza del virus”. Mentre l’altra normativa a detta di Bešič Loredan grazie alla partecipazione del settore privato ha permesso di ridurre notevolmente i tempi d’attesa dei pazienti, ne seguirà comunque un analisi a marzo, ha detto il Ministro. “il deficit di medici ammonta a mille, se consideriamo la media Europea dove questa è di quattro medici su 1000 abitanti”.
Dionizij Botter