La coalizione di governo per il momento unita nel sostegno al Ministro della Salute, Danijel Bešič Loredan, destinatario di una mozione di sfiducia inoltrata dal partito democratico. Il Movimento Libertà sottolinea che la riforma sanitaria non si può attuare dall'oggi al domani; il premier Robert Golob ha fatto sapere che prenderà visione del testo della mozione al rientro dal vertice europeo di Bruxelles e sentirà il ministro. Soprattutto nel partito Sinistra si pone in risalto la necessità di tenere consultazioni sulla tempistica della riforma sanitaria prima che la mozione venga dibattuta in aula. In tutto questo la Sinistra vede l'occasione per una verifica di quanto fatto nell'ultimo anno. Il capogruppo Matej Tašner Vatovec valuta che in questo periodo sono stati commessi anche degli errori, ad esempio la legge di intervento che non è servita a raggiungere l'obiettivo principale, cioè la riduzione dei tempi di attesa per i pazienti. Errori del genere, che costano molto anche finanziariamente e non danno risultati positivi non devono ripetersi, dice il capogruppo della Sinistra. I Socialdemocratici non commentano la mozione in se stessa, rilevano che al momento non ci sono motivi per togliere il sostegno al ministro, durante il confronto parlamentare ribadiranno comunque le loro aspettative in merito alla riforma sanitaria e all'operato del ministro della salute. Intanto il partito democratico si attende il sostegno di Nuova Slovenia, che fa parte dell'opposizione, e un'autoriflessione nella maggioranza di governo, quando in autunno la mozione verrà affrontata dal Parlamento. La capogruppo dell'SDS alla Camera di Stato, Jelka Godec, ritiene che di solito la coalizione difende un proprio ministro, ma questa volta il dibattito potrebbe riservare qualche sorpresa. Secondo Godec l'attuale maggioranza non appare molto unita e lo ha confermato a suo tempo il caso del Ministro degli Interni, Tatjana Bobnar, sostenuta in maniera compatta dalla coalizione in Aula contro una mozione inoltrata sempre dall'SDS, ma dimessasi qualche mese dopo per contrasti con il premier Golob.
Delio Dessardo