L'iniziativa civile "Glas ljudstva-La voce del popolo" si aspetta le scuse del Ministro della Salute, Danijel Bešič Loredan per le dichiarazioni giudicate avventate e dannose. Venerdì il ministro in riferimento allo sciopero annunciato per martedì dai pazienti per protestare contro le difficoltà nell'accedere a un medico di famiglia, /ricordando le condizioni estremamente difficili del sistema sanitario/, lo aveva definito una forma di estremismo, come quello dei medici e dentisti aderenti al sindacato Fides che invece sciopereranno mercoledì. Bešič Loredan aveva anche criticato uno degli aderenti all'iniziativa, l'ex Ministro della Salute, Dušan Keber, /quest'ultimo aveva ricoperto l'incarico nei primi anni 2000/, che per la messa a punto della legge sulla tutela e sull'assicurazione sanitaria nel 2017 aveva percepito una somma di denaro a titolo di consulenza, anche se alla fine, così l'attuale ministro, non era stato prodotto niente. Keber risponde affermando che la proposta di legge era stata completata, è reperibile e contiene soluzioni a numerosi problemi, tra l'altro su come abolire l'assicurazione sanitaria integrativa.
L'iniziativa civile ribadisce che andrà avanti con la protesta, in varie forme, in quanto non si tratta di estremismo bensì è alla base di ogni sana democrazia e ricorda che in Slovenia ci sono 130 mila cittadini senza medico di famiglia. Intanto, dal centro clinico universitario di Lubiana, reagiscono alle parole del ministro Bešič Loredan secondo cui le situazioni di emergenza nella sanità vengono create di proposito da gruppi di interesse. Niente di tutto questo, fanno sapere dal policlinico della capitale e sottolineano: "non siamo noi a creare tali situazioni, al contrario cerchiamo di risolverle". Avvertono poi di avere problemi di personale, ma di aver già adottato diversi provvedimenti per fronteggiarli.
Delio Dessardo