Le dichiarazioni del premier Robert Golob sul destino della riforma fiscale e di altre riforme annunciate dal governo per quest'anno hanno destato sorpresa e qualche preoccupazione nei partner della coalizione. Secondo informazioni ufficiose nei Socialdemocratici c’è parecchio malcontento mentre il partito Sinistra ritiene che si debba insistere sulle direttrici previste dalla riforma fiscale. Intervenendo ad una trasmissione sulla rete commerciale Pop TV Golob ha detto che questa riforma potrebbe anche saltare; dovrebbe garantire un aumento degli introiti netti dei cittadini e incentivare lo sviluppo economico ha spiegato, in caso contrario risulterebbe inutile. "In questa fase", ha aggiunto, "l'unica riforma urgente è quella sanitaria, per le altre forse non sono state spiegate bene". Il premier ha criticato il Ministero delle Finanze con in testa il ministro Klemen Boštjančič, /in quota Movimento Libertà/, affermando che in merito alla riforma fiscale c’è stata carenza di comunicazione e che è stata fatta male. Golob si è assunto la sua parte di responsabilità in questo contesto, dicendo comunque che la coalizione è solida. Il Ministero delle Finanze aveva illustrato a metà marzo le direttrici per la riforma fiscale, i cambiamenti principali riguardano l'imposta sul reddito delle persone fisiche e la tassazione degli immobili. Il lavoro sulla riforma andrà avanti, assicurano.
Intanto, quale primo effetto delle critiche mosse dal premier al ministero delle finanze, si è dimesso il segretario di stato Tilen Božič. Dimissioni accettate dal capo dicastero Klemen Boštjančič che, invece, non intende abbandonare il suo posto. E sulla questione si fa sentire l'opposizione. Partito democratico e Nuova Slovenia, dopo le dichiarazioni del premier in merito alla sorte della riforma fiscale e delle altre riforme annunciate esprimono la convinzione che nessuna di queste vedrà la luce nel 2023. Il governo, dicono, non ha offerto alcuna proposta legislativa concreta per l'attuazione delle riforme che promette.
Delio Dessardo