Le lacune della sanità pubblica non possono essere addossate solo a questo governo, ma la doppiezza e il comportamento ambiguo di alcuni esponenti del ministero ci costringono a chiedere all'esecutivo di presentare una proposta di riforma sanitaria, che giace in un cassetto. La protesta organizzata da "Voce del Popolo" ha riunito questa mattina a Lubiana qualche decina di persone, per lo più pensionati. Nel mirino della protesta è finito, in particolare, il consigliere ministeriale Dorjan Marušič, accusato di anteporre gli interessi privati nella sua attività di consulenza alla ministra, Valentina Prevolnik Rupel. A sua volta colpevole di non aver presentato una proposta di legge per la riforma sanitaria prima della fine delle vacanze, come promesso. Accuse rilanciate anche da Dušan Keber, che oltre ai soliti slogan contro il capitalismo nel sistema pubblico ha confermato che una proposta di legge dell'iniziativa civica è pronta per essere depositata in parlamento a settembre. Al netto delle schermaglie politiche, ampiamente nel perimetro del dialogo civile e democratico, questa mattina l'Ordine dei medici sloveni ha reso noto un caso di violenza, avvenuto un mese fa circa, contro un operatore sanitario in una casa della Salute di Lubiana. L'aggressione fisica è stata evitata per la fuga della dentista dallo studio dove operava, la causa sembrerebbe essere stata un'anestesia non gradita, ma come ha detto la presidente dell'Ordine, Bojana Beović, questi incidenti stanno assumendo una frequenza preoccupante. Quest'anno finora sono stati 104 gli episodi dove è stato necessario l'intervento della polizia, come in questo caso. A luglio scorso sono state depositate in parlamento 7500 firme per introdurre il reato di aggressione agli operatori sanitari che, ha spiegato Beović, non risolverà il problema alla radice, ma servirà da deterrente.
Valerio Fabbri