Da lunedì prossimo, e almeno per una settimana, la didattica a distanza in Slovenia sarà al 100%: non solo gli studenti delle superiori, anche i bambini e i ragazzi degli istituti dell'obbligo, dopo una settimana in più di vacanze autunnali, non potranno andare a scuola fisicamente, ma dovranno connettersi con un pc o un tablet per fare lezione da casa. Una decisione che scontenta molti. La tutela della salute prima di ogni altra cosa, risponde la ministra dell'Istruzione Simona Kustec, che rivorrebbe tutti in classe non appena possibile.
No all'orario classico, per evitare che scolari e studenti trascorrano cinque o sei ora di fila al computer, raccomanda intanto agli insegnanti l'Istituto dell'Educazione.
"L'Istituto dell'Educazione della Repubblica di Slovenia - spiega il professor Sergio Crasnich, consulente superiore per le scuole italiane presso la sede di Capodistria - aveva inviato già alla fine del mese di ottobre una circolare ai dirigenti sclastici con delle indicazioni che riguardavano, per gli insegnanti, la consultazione dei programmi di insegnamento che sono stati preparati in forma digitalizzata nel corso dell'estate in previsione di una seconda ondata che si è purtroppo verificata e che ci sta coinvolgendo. In questi programmi sono state inserite anche delle indicazioni prioritarie sia per i contenuti che possono essere svolti in forma di istruzione a distanza, sia e ancora di più quelli da implementare in questo periodo che ci auguriamo termini quanto prima."
Famiglie ancora una volta al centro. Come si è visto durante il lockdown di primavera, nell'emergenza sanitaria la responsabilità educativa ricade principalmente sui genitori, che devono farsi veicolo delle attività didattiche proposte dalla scuola, particolarmente con i bambini più piccoli. "Alle famiglie - dice il professor Crasnich - è richiesto nuovamente un grande impegno e proprio per questo anche le indicazioni date dal nostro Istituto raccomandano agli insegnanti e alle scuole di non implementare la didattica seguendo l'orario tradizionale ma adattandolo, riducendolo, accorpando dove
possibile più ore di una sisciplina, e comunque cercando di renderlo il più possibile flessibile. È chiaro che deve rinsaldarsi un'alleanza educativa tra famiglie e insegnanti". (ornella rossetto)