A seguito della diffusione del coronavirus anche la Slovenia potrebbe chiudere le frontiere, se necessario. Lo ha affermato il premier dimissionario Marjan Šarec a Brnik durante la cerimonia di consegna di un nuovo elicottero per la polizia. Šarec ha precisato che per limitare al massimo il rischio di diffusione dell'epidemia verranno adottate misure appropriate. Esiste un piano ben preciso per affrontare l'epidemia e se il numero di infetti dovesse aumentare, verranno attivate protezione civile, esercito, polizia, personale sanitario, ed entro le 72 ore pure l'Unità sanitaria militare Role 1, un unità di pronto intervento capace di fornire triage, assistenza, soccorso di emergenza e assistenza medica generale.

Anche i comuni costieri, Capodistria, Ancarano, Isola e Pirano, a seguito della comparsa del coronavirus in Italia, hanno convocato per domani una riunione. Nel corso della quale verranno verificate le varie procedure da intraprendere in caso si appuri la presenza del coronavirus nell'Istria slovena, allo scopo di valutarne l'adeguatezza e, se necessario, per integrare e concordare l'adozione di misure di prevenzione nei singoli settori di attività. Su iniziativa dei sindaci si incontreranno i rappresentanti dell’Unità regionale di Capodistria dell'istituto per la salute pubblica, l'ospedale Generale di Isola, i centri sanitari di Capodistria, Isola e Pirano e l'istituzione sanitaria Kopilović, oltre alla protezione civile, il porto di Capodistria e di altri organismi competenti dei quattro comuni istriani.

In Slovenia al momento non risultano persone contagiate dal Coronavirus; lo ha detto il Ministro della Salute, Aleš Šabeder, secondo il quale non ci sono motivi di panico; per l'infettivologa Tatjana Lejko Zupanc, non ci sono però praticamente più dubbi che il virus farà la sua comparsa. Oggi riunione della segreteria del consiglio per la sicurezza nazionale, convocata dal governo, con all'ordine del giorno proprio l'emergenza coronavirus. Per Šabeder bisogna evitare che quanto sta avvenendo diventi un tema politico; si tratta di una situazione seria, che non riguarda soltanto l'Europa, bensì altre parti del mondo. Ricordiamo che sabato il leader dell'SDS, Janez Janša, aveva sollecitato una riunione del consiglio per la sicurezza nazionale, la creazione di una unità di crisi a livello nazionale, includendo tutti i soggetti in grado di contribuire a fronteggiare tale emergenza, un efficace controllo dei punti critici di ingresso in Slovenia, chiedendo inoltre una costante e immediata informazione dell'opinione pubblica sull'evolversi della situazione. In risposta il premier dimissionario Marjan Šarec, ha garantito che le autorità competenti si coordinano quotidianamente e sono pronte ad agire in caso di necessità. Esistono anche piani nell'eventualità di una propagazione del virus: la situazione va presa sul serio, cosi Šarec, ma senza creare panico e politicizzazioni. Intanto Maja Sočan, dell'istituto nazionale per la salute pubblica ha assicurato che i quattro turisti sloveni della Diamond Princess tornati a casa nei giorni scorsi stanno bene; lo stesso vale per i due ancora ricoverati in un ospedale nipponico in quanto contagiati. Il Ministero degli Esteri invita alla cautela i cittadini sloveni che si trovano attualmente in Italia e quanti intendono recarvisi, prestando attenzione e seguendo le indicazioni delle autorità locali sui provvedimenti adottati, informandosi presso le agenzie viaggi e negli alberghi o strutture delle città che intendono raggiungere. Questo è necessario in quanto la situazione è in continua evoluzione e può cambiare da un momento all'altro. Attivate anche le missioni consolari; l'ambasciata a Roma e il consolato generale a Trieste sono in costante contatto con le autorità italiane.

E intanto il Comune di Pirano fa sapere che è stato annullato a scopo precauzionale il concerto della Nuova orchestra Busoni con il violinista Salvatore Accardo programmato per mercoledì 26 febbraio al Teatro Tartini in occasione dei 250 anni dalla scomparsa del violinista e compositore piranese. La decisione di sospendere il concerto è stata presa in accordo con gli stessi musicisti protagonisti della serata.
Il Comune si scusa per l'inconveniente.

In Slovenia 4 persone ritornate dal Giappone sono comunque state poste in quarantena domiciliare. L'Istituto di assicurazione sanitaria della Slovenia rende noto che i dipendenti che su ordine di un medico sono stati messi in quarantena, hanno diritto all’indennità di malattia. I costi andranno a carico dell'assicurazione sanitaria nazionale. Nel caso venga proclamata l'epidemia o altri tipi di emergenza, i costi dell'assenza dal lavoro dei dipendenti andranno a carico dello Stato, conclude il comunicato dell'Istituto di assicurazione sanitaria della Slovenia.

La segreteria del Consiglio per la sicurezza nazionale ha fatto il punto sulle attività inerenti all’emergenza coronavirus in Slovenia. Tutti gli uffici e dicasteri interessati dalle misure precauzionali sono chiamati a collaborare con il Ministero della salute che coordina tutte le attività a livello nazionale. Il Comitato ha accolto una delibera in cui si definisce che ogni provvedimento restrittivo adottato sul confine con l'Italia va preso in accordo con gli altri paesi limitrofi. Al momento non risultano persone contagiate dal Coronavirus in Slovenia, rileva il Ministero della Salute, che però non esclude eventuali contagi. La situazione è in costante evoluzione e al momento sotto controllo, fanno sapere.

A Nova Gorica il Sindaco Klemen Miklavič, a seguito della comparsa del coronavirus in Italia, ha convocato una riunione con i rappresentanti delle istituzioni sanitarie, scuole, asili, nonché case da gioco, stazioni di servizio e centri commerciali per intraprendere tutte le misure sanitarie del caso e scongiurare un'eventuale diffusione del virus in Slovenia. Il Sindaco Miklavič ha detto che è in costante contatto con l'omologo di Gorizia Rodolfo Ziberna che lo aggiorna della situazione sul versante italiano. Miklavčič, inoltre, solleciterà il Ministero della Salute affinché dia la priorità alla regione del Litorale settentrionale.
Anche nelle case da gioco di Nova Gorica i cui fruitori per il 75 per cento provengono dall'Italia, in particolare dal Veneto, sono state adottate misure per proteggersi dal contagio. Non è escluso che si possa arrivare anche alla loro chiusura.

(red)

Foto: Reuters
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